1. Il capufficio 1


    Data: 09/09/2022, Categorie: Etero Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69

    ... più ritorno; era un cuckold e uno slave e non gli restavano alternative; sapevo per certo che le cose sarebbero peggiorate.
    
    Andò avanti fino a notte fonda, Osvaldo, e mi fotté in tutti i buchi, fece di me uno zerbino che scopava come e dove voleva; io mi piegai a lui, per il solo gusto di sentire quel cazzo sfondarmi in tutto il corpo; mi ritrovai alla fine semidistrutta dalla violenza della scopata; mentre si rivestiva, Osvaldo mi annunciò che avrei interrotto la pillola perché mi voleva incinta e che la volta seguente avrebbe portato la gabbietta da applicare al cazzo di Luciano per togliergli ogni velleità.
    
    Ormai non avevo un marito, ma uno straccio da usare per fare quello che mi pareva; nelle settimane successive, fu costretto a farsi chiudere il cazzo in una gabbietta serrata da un lucchetto di cui portavo la chiave appesa ad una catenina al collo; per i due mesi successivi non scopò e non poté neppure masturbarsi; Osvaldo caricava la dose ogni volta e l’aveva ridotto ad uno schiavetto ubbidiente; io vivevo ormai per il suo cazzo e non mi occupavo di Luciano.
    
    Quando il ciclo mi saltò e fu evidente che ero incita, mi fece conoscere le mie compagne di avventura e stetti bene con loro; trovammo un sintonia che ci consentiva di farci scopare a turno, a danno dei rispettivi mariti ingabbiati e ridotti a cuckold.
    
    La sera della resa dei conti arrivò, senza che ne avessi alcun sentore; anzi, ad onor del vero, devo dire che mio marito fece di tutto per mettermi ...
    ... sull’avviso, ma riuscii a non capire concetti elementari.
    
    “Rosa, fai attenzione; stasera, quando viene il tuo padrone, viene anche l’amministratore e presenterà il conto; ne uscirete assai male e dio abbia pietà di voi.”
    
    “Che cazzo cerchi di dire, essere inutile e schiavo del nostro piacere? Di quali conti vuoi parlare; ringrazia iddio che hai ancora il tuo posto di lavoro!”
    
    “Il tuo dominatore sa chi è al sopra di lui, chi è il vero padrone?”
    
    “Che cazzo dici?”
    
    “Lo capirai stasera … “
    
    Lo mandai al diavolo e neppure ne accennai a Osvaldo; quando arrivò, a sera, costrinsi Luciano a spogliarsi e a sedersi, con la sua gabbietta, sulla poltrona del cornuto contento; il mio amante non si preoccupò neppure di prenderlo in considerazione; in un attimo mi fu addosso e cominciò a leccarmi con gusto; fu poi il mio turno di succhiargli il cazzo con goduria; mi stese sul letto e mi sbatté, alla grande; dopo avermi scopato in figa da dietro, passò il cazzo al culo dove entrava ormai senza usare gel.
    
    Mi stava inculando con passione quando udimmo rumori della porta di casa che si apriva; non ebbi il tempo di domandarmi come mai, che l’uscio della camera si aprì e, alle mie spalle, una voce che mi suonava familiare mi interpellò.
    
    “Bella troia che cazzo combini?”
    
    “Nicola!?!? Che ci fai tu qui?”
    
    “E che hai fatto tu al figlioccio del don?”
    
    “Cristo, sei tu l’amministratore di cui parlava Luciano, non quello del condominio ma quello che distribuisce la giustizia per ...
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