1. Il capufficio 1


    Data: 09/09/2022, Categorie: Etero Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69

    ... conto di don Cosimo; sei qui per punirmi!”
    
    “Il cazzo nel culo non ti impedisce di pensare, vedo. Chi è questo maiale?”
    
    “Se sei qui sai tutto; sei venuto ad ammazzarci?”
    
    “Sei pazza? Credi davvero che il supremo uccida le galline dalle uova d’oro? Ragazzi, avanti, legateli, imbavagliateli e portateli al furgone!”
    
    Osvaldo non aveva avuto la forza di dire una sola parola; all’improvviso le armi dei ragazzi con Nicola lo avevano ridotto ad un vigliacco impotente; si lasciò legare e imbavagliare; in bocca gli infilarono un grosso cerchio con una pallina evidentemente mobile; a me legarono mani e piedi, mi strinsero un foulard intorno alla testa che passava dalla bocca e fungeva da bavaglio; nuda come ero, uno dei ragazzi mi prese sule spalle e mi portò giù, fino ad un furgone in attesa; lo stesso fecero a Osvaldo.
    
    Intanto avevano liberato Luciano che si era rivestito mantenendo la gabbietta; entrammo tutti nel furgone senza finestrini; non ebbi modo di vedere da che parte andassimo; Osvaldo improvvisamente si pisciò addosso; provai uno schifo che non avevo mai avvertito per nessuno; tentai di parlare con Nicola facendo aggio su un’antica amicizia e su una passione giovanile che più volte mi aveva proclamato prima che scegliessi Luciano e lo sposassi.
    
    Parlai a un muro invalicabile; cercai di provocare Luciano e gli chiesi se si era poi rivolto al padrino, come gli avevo suggerito.
    
    “Se non fossi imbecille, oltre che troia, avresti saputo la verità; il tuo maiale ...
    ... da domani è in mezzo a una strada; il padrone reale dell’azienda, il mio padrino, mi garantiva assolutamente e non sarei stato costretto a chiedergli di intervenire; ora sono entrato nella sua famiglia e ne pagherò le conseguenze; ma il prezzo per te sarà assai più alto, credimi.”
    
    “Stai dicendo che il padrone vero è don Cosimo e che non ti avrebbero mai toccato; io ti ho costretto a farlo intervenire; ora ti dovrai esporre con lui contro i tuoi principi ed io rischio di morire?”
    
    “No, stronza, non rischi di morire, sei una troia e una ninfomane; ti piace il cazzo; ne prenderai tanto da farne indigestione per i prossimi anni; ti ricordi la tettona del paese, quella che tutti prendevamo in giro perché faceva gratis pompini con ingoio per mettere qualcosa di caldo nello stomaco, non avendo neppure pane per mangiare? Tra qualche anno sarai la nuova tettona del paese e ti faranno l’elemosina di un cazzo da succhiare.”
    
    “Che stai dicendo?”
    
    “Sto dicendo che adesso andrai a lavorare da Costanza, al ‘Parco del piacere’ e per qualche anno farai la puttana; quando farai troppo schifo per quei clienti, andrai a battere su un marciapiede sempre più in periferia; alla fine ti ritirerai al paese e sarai la tettona dei pompini.”
    
    “Nicola, è tutto vero? Per favore, di’ ad uno dei tuoi ragazzi di spararmi in fronte; datemi almeno una morte immediata; amministri la giustizia di don Cosimo, sei l’accusa, il giudice e il boia; uccidimi, non condannarmi ad una morte lenta; Luciano, non ...
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