Scopamico 2/3 - Consapevolezza
Data: 01/07/2018,
Categorie:
Etero
Autore: RunningRiot, Fonte: EroticiRacconti
... moto dietro di lui mi sentivo nuda, eccitata di colpo, ero bagnatissima. Lo verificò, una volta arrivati e parcheggiata la moto, nell'androne del palazzo. Mi sollevò la gonna del vestito assestandomi due sonore manate sulle chiappe, dovetti mordermi le labbra per non fare rumore e dovetti mordermele anche di più quando mi penetrò con le dita, mi sarei fatta chiavare lì. Per raggiungere il suo portoncino, dall'androne, bisognava attraversare un cortile. Saranno stati una ventina di metri, forse trenta. Me li feci tutti praticamente spinta da lui, con le dita dentro, godendo come una pazza e temendo a ogni passo che quello successivo sarebbe stato l'ultimo prima di cadere per terra. Felix era sempre stato un po' sorpreso nel constatare quanto mi bagnassi, una particolarità che ho sempre avuto, sempre. Ma da quando nel nostro ménage gli avevo chiesto di introdurre gli insulti, alla sua ammirata sorpresa aggiungeva sempre un di più. Cose tipo "senti quanto è bagnata questa troia" o "solo le troie si bagnano così". Non so se l'avrebbe fatto se non gliel'avessi chiesto io, ma sapeva che mi piaceva e mi accontentava. E secondo me dopo un po' piacque parecchio anche a lui. Salendo in ascensore e continuando a sditalinarmi disse "zoccola pronta per il cazzo". ...
... "Il tuo cazzo", sussurrai. "Sei la mia zoccola?", "scopami subito". Ormai i nostri preparativi erano questi.
Nel mio rapporto con Felix c’era un’altra cosa che mi piaceva molto. E cioè il fatto che tra noi non ci fossero più segreti. Dopo la “sorpresa” di averlo scoperto fidanzato, in realtà ci aprimmo molto l’una con l’altro. Io sostanzialmente accettavo che i suoi week end, a Fano o a Roma che fossero, li passasse con la sua ragazza. Lui sopportava i miei racconti e le mie lamentele sul mio ex ragazzo (che poi a un certo punto tornò a non essere più un ex ma poi lo ridiventò di nuovo, era una storia strana, ve l’ho detto). Accettava anche il fatto che, oltre che con lui, mi divertissi con qualcun altro occasionalmente. Possessività zero. L’ho apprezzato moltissimo durante la nostra frequentazione, l’ho apprezzato anche di più dopo.
La cosa migliore era però il modo in cui entrambi eravamo capaci di lasciare tutto e tutti fuori dalla porta quando ci vedevamo. Una volta insieme, eravamo solo noi. E questo secondo me non avveniva solo perché ci si divertiva, ma anche perché la nostra complicità era totale. Era un momento magico, eravamo un libro aperto l’una per l’altro e ci dicevamo tutto, parlavamo di tutto senza imbarazzi o gelosie.
CONTINUA