La Caduta. Atto Quattordicesimo. Di Serena Prima, Nimandeo Feral e di ciò che fu.
Data: 23/06/2018,
Categorie:
Etero
Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu
... seguiranno, ormai si fidano. E potrai prendere il Trono.-, concluse la spia con un ghigno soddisfatto. Il tempo parve frantumarsi. Serena udì la propria voce come se non fosse stata sua. -Uccidere Nimandeo Feral…-. Si accorse di star tremando. Si accorse di avere mille pensieri in testa. Si accorse… Si accorse di non riuscire a considerare un simile atto come dovuto. Non capiva il perché, non lo sapeva. Asrufio le sorrise, incoraggiante. -Sì! Pensaci! Siamo così vicini alla fine della nostra grande manipolazione! Dopo così tanto, finalmente il retaggio di Janus rivendicherà il Trono! L’Impero sarà nuovamente unito e avvolgerà tutto il pianeta con il proprio manto! Com’è scritto dal patto tra Janus e i Cimanei, com’è scritto che fosse dal Mandato del Cielo!-, l’esaltazione pareva rendere Asrufio incurante del turbamento di Serena. Lei annuì, meccanicamente. Senza forze. -E tu sarai lo strumento con cui la Stirpe reclamerà ciò che suo per diritto di sangue! Quale meravigliosa grazia, nevvero, Serena Prima?-, chiese Asrufio. -Il Trono…-, sussurrò Serena, appena udibile, ancora persa in un marasma di pensieri. La spia sorrise di nuovo, viscidamente. Si avvicinò. Puzzava di cipolle. Posò sul tavolino una boccetta con un liquido verde scuro, tanto scuro da sembrare nero. -Quattro gocce. Serviglielo stasera, o domani al più tardi.-, disse Asrufio. Poi, s’incupì. -Sono certo che farai il tuo dovere, Serena Prima. Non sei tu la prediletta della nostra signora?-, chiese. Serena lo ...
... guardò. Annuì ancora. Un ultima volta. -Allora così sia!-, esclamò Asrufio. Salutò alla maniera della Stirpe e uscì, rapido come una serpe.
Serena si sedette sullo sgabello. Guardò la boccetta. Quattro gocce… quattro gocce e le forze di Nimandeo Feral sarebbero state ai suoi piedi. Quattro gocce e il Trono sarebbe stato a portata di mano. Quattro gocce e la sua integrità morale, in cambio del trionfo. Il trionfo della Stirpe…
Nimandeo cenava. La zuppa era di verdure e carne. Piccante e bollente era l’ideale per le fredde notti. Insieme ad essa c’era una bevanda calda, una che gli abitanti delle steppe sarmatiche chiamavano Chaa. Era un pastone caldo di erbe, quasi una zuppa a sua volta. Curiosamente lo aveva salvato da più di un assideramento ed era energizzante. La guardia entrò, una donna, un Amazzone del Kelreas. -Mio signore.-, disse, la lancia appoggiata alla spalla, -Serena Prima chiede di vederti.-. -Falla entrare!-, esclamò lieto Nimandeo. Un lembo della tenda si scansò e Serena Prima entrò. L’uomo le sorrise. -Hai cenato? Aspetta…-, chiamò un servo. -Wu, fai portare un boccale di birra e del cibo!-, esclamò. Il servo si affrettò all’uscita. Tornò dopo pochi istanti, con uno sgabello, una scodella di zuppa e del cibo. -So che la carne è vietata presso l’Impero, o comunque mal vista. Comunque è decisamente ottima e spesso le steppe non offrono molto altro con cui sostentarsi…-, spiegò Nimandeo. Serena si accomodò. All’uomo non sfuggì il suo fare meccanico, assente. ...