SEGRETARIA PARTICOLARE. Cap. 1
Data: 15/06/2018,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Etero
Lesbo
Autore: strapps, Fonte: RaccontiMilu
... escoriazione, lieve. Bene, si riposi. Addio Signore.’ E mi tese la mano, la strinsi e lui se ne andò lasciancomi con la bionda. Mi rimboccò le coperte e spense la luce del comodino, mi sistemò il cuscino e si mise seduta sulla poltrona con una rivista in mano. * Quando mi risvegliai feci colazione, abbondante e ottima. L’infermiera mi portò poi i vestiti, firmai delle carte e mi condusse all’ascensore. Ma arrivò Ritaw che mi vide: ‘Ehi, caro. Stai bene?’ ‘Sì, grazie. Sono svenut ‘Non preoccuparti. L’importante che sia tutto a posto. Nessuno saprà niente. A parte noi..’ e mi fece l’occhiolino. Uscimmo dall’ospedale e in taxi Ritaw mi riportò a casa dallo zio. ‘Abiti qui dolcezza?’ ‘Ehm, sì, cioè mio zio.. ‘Lasciamo perdere. Fra una settimana avrai un appartamento tutto tuo a Manhattan. Ce l’hai quasi fatta,’ e mi fece ancora l’occhiolino. Scesi dal taxi. ‘Riposati. Ti chiamerà Sally poi per l’ultimo giorno di prova. Ciao, cara!’ Lo zio mi fece un sacco di domande, ma io gli risposi di andare a fanculo. Oramai ero deciso ad avere quel posto di segretaria particolare presso lo Sluttemberg Associated. Feci le valigie e aspettai in camera la telefonata di Sally. Chiamò la mattina dopo. ‘Come stai baby?’ la sua voce era calda, sexy, signorile. ‘Bene signora, non vedo l’ora di fare l’ultimo giorno di prova e poi essere assunto da voi!’ ‘Brava, così ragiona una segretaria. Così ti voglio, baby!’ ‘Quando posso trasferirmi nell’appartamento, ho litigato con lo zio e devo ...
... andarmene’ ‘Non corre dolcezza. Manca l’ultima prova, quella con me, la più importante!’ ‘Non la temo, Signora, non vedo l’ora di mostrarle il mio valore e la…la mia devozione!’ le parole mi erano venute di getto, ma le sentivo. ‘Oh, baby’..sarà così. Vedrai. Ok, porta le tue cose, ti mando una chiave con pony express. Recati a questo indirizzo:’ E me lo dettò. Col cuore in gola, balzai dal letto e corsi via con una borsa della Puma e un sacco del 7eleven. * L’appartamento era al 16 esimo piano in piena Manhattan. Una figata, piccolo, ma spazioso e con tutti i confort. Sistemai le poche cose che avevo e aspettai una chiamata da Sally. * Passarono alcune ore, mi appisolai. Poi il cellulare squillò. Era Sally. Apri la porta diceva un messaggio. Pensai che fosse di sotto e guardai dalla finestra, ma la porta si aprì e la divina Sally, con stivali bianchi lunghi oltre il ginocchio, una pelliccia di volpe, capelli bianchi con punte nere, truccatissima e spendente con le sue labbra rosse, entrò nella stanza: ‘Sono qui, baby, dove credevi? Vuoi darmi una mano?’ E mi passò due coppe di champagne e un ananas. Li presi e chiesi: ‘Cosa devo fare Signora?’ ‘Intanto versami da bere, poi mi metto comoda qui sul letto mentre tu mi lecchi la figa tutta la notte!’ ‘Non vedo l’ora Signora, grazie, sarà un onore e un piacere e ‘Basta parole baby, lo champagne e la lingua, è un ordine.’ Trovai un calice da champagne in cucina e lo riempii fino all’orlo, quindi lo servii alla capa che si era stesa ...