SEGRETARIA PARTICOLARE. Cap. 1
Data: 15/06/2018,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Etero
Lesbo
Autore: strapps, Fonte: RaccontiMilu
... degli slip da uomo e un cappello da hostess. Annuendo mi vestii come desiderava Ritaw. Quando fui pronto lei mi fece fare un paio di passi tenendomi per mano. ‘Oh, che carino’.bene’.la giornata è lunga. Vedi questa?’ e mi mostrò una chiave. Quindi chiuse la porta con quella chiave e se la mise fra le tette chiare. ‘Nessuno ci disturberà. Metti anche questo. Bene al ventre così!’ e mi passò una cintura con dei campanellini tondi che facevano un gran rumore. Legò il tutto. Quindi mi guardò ancora. ‘Dai, iniziamo. Ascoltami bene è semplice: questi campanellini devono essere sempre in movimento. Devo sentirli. Sei stai facendo qualcosa bene, essi si muoveranno da sé, se invece sarei inattivo perché non devi svolgere nessun compito da me impartito, dovrai metterti a ballare per me muovendo i fianchi e fcendomi sentire lo scampanellio. Capito?’ e mi dette uno schiaffo. ‘Sì..sì credo di sì Signora..’ lei si mise a sedere e mi guardò. ‘Allora? Non hai detto di aver capito?’ mi fece con durezza. Io allora ricordai e mi misi a d ondeggiare i fianchi, alzando le braccia e facendo scampanellare. Era un suono continuo, vibrante, leggero tutto sommato, piacevole. Ma per produrlo dovevo muovermi di fronte a lei, imbarazzato. Lo feci e andai avanti così ondeggiando per lei che sorrideva divertita. Passai alcuni minuti a muovermi ridicolo a quel modo. ‘Ok. Adesso preparami quelle carte lì. Muoviti!’ ordinò e mi indicò una sedia con dei fogli sopra. Mi misi a lavorare. Ero ...
... scomodo, ma era un compito semplice e muovendomi per scrivere producevo il suono che lei voleva. Ritaw svolgeva il suo lavoro. Alle dieci mi fece rivestire e uscire per i caffè. Consegnai i caffè ad ognuna. Sally mi fermò mentre uscivo dal suo studio. ‘Domani tocca a me. Sei pronto carino?’ ‘Oh…spero di sì, Signora.. ‘Sei stato bene fino ad ora. So delle altre. Ma le altre non sono io. Giusto?’ ‘Credo di sì ‘Credi?’ ‘…oh…eccco…veramenteee’.io…insomma’.mi vergogno.. ‘No, carina, dimmi tutto. Tanto lo so. Lo so da come mi guardi.’ e ammiccò divertita. Bella era bella, con quel volto radioso, gli zigomi alti, la bocca larga e rossa, il naso rifatto, le tette enormi sotto il tailleur gessato. ‘…ecco…io’ ‘Dai. Carina…dillo a Sally. Dillo alla tua capa!’ ‘..io’.cioè’.penso che lei sia la più bella…ecco’.lo dico. Lei è la più bella. Lo giuro.’ ‘Che carino’.vai…adesso…torna da Ritaw…non ha ancora finito con te’.le palline che suonano immagino…vai’.corri’.e domani…domani sarai mio!’ Tornai da Ritaw eccitato. Lei mi guardò. ‘Cosa posso fare, Signora?’chiesi dopo essermi tolto i pantaloni e tutto il resto, rimanendo in slip, maglietta e cintura con quelle piccole capsule metalliche legate in vita. Mi rimisi anche il cappello da hostess che mi stava stretto in testa. ‘Intanto non ti stai muovendo e non sento le mie adorate campanelline..’e mi dette uno schiaffo. ‘Scusi Signora…’ e mi misi ad ondeggiare in mezzo all’ufficio. Questo calmò Ritaw. Tornò al suo lavoro mentre ...