Noi
Data: 08/03/2022,
Categorie:
Racconti Erotici,
Tradimenti
Voyeur
Autore: 1945, Fonte: RaccontiMilu
... tra mezzora devo uscire, da domani avrò più tempo per noi, adesso, facciamo in fretta. Si slacciò i pantaloni facendo uscire un semi rigido membro. Le disse: dai, in fretta, fammi un pompino. La spinse con le mani sulle spalle ad inginocchiarsi ai suoi piedi. Il cazzo era nella bocca di mia moglie mentre lui le carezzava la testa e le diceva: brava, brava, Ricardo me l’ha detto che sei diventata brava, grazie a lui, a fare pompini. Quel brava ripetuto richiamo la mia attenzione sul cazzo di Julio e su quello che mia moglie gli stava facendo Avevo visto il cazzo di Ricardo e non ne avevo un particolare ricordo ciò a significare che fosse un cazzo normale come tanti ne ho visti ,dal mio a quello dei miei compagni di calcio nelle docce comuni. Avevo visto anche qualche uccello di dimensioni più grandi a riposo, ma mai avevo visto in erezione salvo il mio e quello di Ricardo. Quello che adesso vedevo in erezione era molto più grosso sia del mio che di quello di Ricardo, sia in lunghezza che in larghezza . Torno a mia moglie e infatti la vedo in difficoltà nel contenere con la bocca quel cazzo superiore. Lui la vede prossima a soffocare e con le lacrime agli occhi allora si tira un attimo indietro permettendole di prendere aria ma poi rientra e spinge a fondo e la stessa scena si ripete a lungo . In un momento di tregua le dice: devi berlo tutto. Mia moglie glielo succhiavo e con la mano gli “massaggiava” le palle come sicuramente le aveva insegnato Ricardo. Due minuti dopo la ...
... sua sborra , immagino con sollievo di mia moglie, le riempiva la bocca e Julio si assicurò che ingoiasse tutto il suo sperma. Si rimise a posto velocemente i pantaloni. Devo andare; aveva ragione Ricardo, dice che sei davvero brava a fare pompini; ti ha insegnato bene. Poi come ripensandoci le mise una mano sotto il mento e sollevandole il viso disse: come mi ha detto Ricardo tu sei la mia puta sino a quando sarò a Milano. E guardandola dura le disse: in portoghese si dice tu és a minha puta, ma siamo in Italia e allora voglio dirti che sei la mia troietta sino a quando starò qui. A domani troietta, alle una nel mio appartamento e metti il regalino di Ricardo Dopo quel mese trascorso a vedere e sentire Ricardo avevo compreso con l’aiuto di un traduttore automatico le parole che spesso Ricardo ripeteva e non feci fatica a capire cosa dicesse Julio. Un altro po’ ed infartuavo. Riflettei c’era solo un modo per liberarsi di quell’insana situazione Nel fine settimana avrei parlato con Donatella. Le avrei detto che forse era il caso di sfruttare l’opportunità di vendere ad un prezzo molto vantaggioso il nostro appartamento; avremmo comprato un appartamento più grande in altra zona vicino al centro. Il giorno dopo era già collegato quando Donatella entrò nell’appartamento di lui e quando Julio la raggiunse. Mi ero perso la vestizione di mia moglie. Se avesse indossato quell’intimo e a come si fosse preparata all’incontro. Sopra aveva un semplice vestito facilmente spogliabile ed ai ...