Noi
Data: 08/03/2022,
Categorie:
Racconti Erotici,
Tradimenti
Voyeur
Autore: 1945, Fonte: RaccontiMilu
... retribuzione ed affini. Avrei guadagnato di più di quello che percepivo sino a quel momento ed avrei avuto anche avuto una serie di benefit per previdenza e sanità per i figli che ancora non avevamo, ma che desideravamo. Non ultimo la garanzia di un posto di lavoro duraturo e senza incertezze. Rimaneva l’incognita della vita a Milano. Anche Donatella fu entusiasta dell’opportunità avuta e disse che per lei non c’erano problemi di lavoro; se vi fosse stato bisogno poteva venire anche lei a Milano, come supplente avrebbe trovato certamente lavoro. Tre mesi dopo iniziai a lavorare presso l’ATM. Il mio lavoro si svolgeva per la maggior parte del tempo presso le linee metropolitane che allora erano tre, ma erano già iniziati i lavori per nuove stazioni metropolitane e nuove linee. Lavoravo cinque giorni su sette e a rotazione lavoravo anche alcuni sabati o domeniche. Mi piaceva molto quel lavoro ed andavo d’accordo con i nuovi colleghi. L’unico inconveniente era la distanza dal posto lavoro. Da casa nostra era mediamente distante due ore di viaggio con i mezzi pubblici e un’ora ed un quarto in auto. All’inizio utilizzai l’auto, ma quando giunsero le grandi nebbie passai ai mezzi pubblici. Maggior tranquillità, ma tempi lunghi e disagi vari (freddo, ritardi..) ed in più il tempo da poter trascorrere con mia moglie era sempre risicato. Partivo all’alba e tornavo che era ormai notte. Dopo alcuni mesi di questo calvario, di comune accordo, decidemmo di trasferirci a Milano. Si ...
... manifestò il problema di dove andare ad abitare. Per l’attività che svolgevo qualunque punto della città andava bene l’importante è che l’abitazione fosse prossima ad una fermata della metropolitana. Cercammo e visionammo più appartamenti e scoprimmo che gli affitti erano alti ed anche era alto il costo d’acquisto nelle zoni più attraenti. Finalmente , in tanto cercare, trovammo in un quartiere tranquillo in periferia un appartamento in una piccola palazzina di tre piani, non troppo lontano dalla metropolitana. Non era una reggia, ma era abitabile e migliorabile con pochi accorgimenti. Apparteneva a degli anziani proprietari che volevano trasferirsi, dopo una vita a Milano, al natio paese. Fu come uno scambio. Noi dal paesello alla grande città e loro viceversa. Il costo dell’appartamento era decisamente abbordabile e per il suo pagamento ci avrebbero aiutato anche i suoi ed i miei genitori . Il prezzo più basso rispetto ai soliti era giustificato dalla mancanza dell’ascensore, ma il secondo piano non poteva spaventare dei giovani come noi, e dall’assenza della portineria. Un mese dopo facemmo il rogito ed iniziarono i lavori di messa a norma degli impianti, facemmo anche abbattere il muro che divideva la piccola cugina dal soggiorno ricavandone un visivo ampio spazio cucina/soggiorno. C’era poi un bel bagno, la camera da letto grande ed un’altra camera un po’ più piccola, ma altrettanto spaziosa, per i futuri figli. Avevamo un balcone, la cantina ed un posto auto solo nostro. Tre ...