1. Un’estate con Marina


    Data: 28/10/2021, Categorie: Lesbo Autore: Capitan_America, Fonte: RaccontiMilu

    ... ragazze in piedi davanti alla macchina fotografica, la prima fila seduta su una panca da palestra. Avevano tutte il volto sorridente e la divisa di una scuola femminile, non riconoscevo nessuna di loro, eccetto una. Non sapevo nemmeno io come facessi a conoscerla visto che la foto in corrispondenza del suo viso era rovinata. Mi sono accorta che lei era rimasta a fissarmi per tutto il tempo. Sotto le foto abbiamo trovato un libro con la copertina rossa, “Il gioco di Diana”. Il titolo era stampato all’interno su una pagina mezzo ammuffita. L’ho aperto a caso e ho iniziato a leggerlo.
    
    Alcuni vengono da Horiente con maschere di animale, lupi, cavalli, cinghiali, buoi. Nessuno da Asino, non è permesso. Ci ha insegnato a salutarla e a preparare… “Sai di cosa si tratta?” “No, non lo so, come posso saperlo?” Sapevo che stava mentendo. In uno dei capitoli che avevo iniziato a leggere una donna di nome Pierina raccontava delle sue visite notturne ad una specie di chiesa. Si trattava di una congrega di qualche tipo. Più avanti spiegava come le avessero insegnato a raccogliere le erbe per ricavarne infusi e tisane, e curare le malattie più comuni. Il giovedì notte era stata da Horiente, erano entrate in una cantina e insieme ad altri avevano bevuto tutto il vino dalle botti. Un gruppo di uomini mascherati l’aveva stesa su una tavola e si erano uniti a lei facendole perdere la verginità. Per questo Pierina era stata condannata ad essere incatenata ai ceppi. Quando siamo tornate di ...
    ... sotto ero esausta, non sapevo neanche se sarei riuscita a restare a parlare con Marina prima di andare a letto. Ci siamo sdraiate nella veranda, un gruppo di nuvole stava passando davanti alla luna. Il riflesso della sua luce le faceva assomigliare alla testa di un cane addormentato. Una testa gigantesca che lentamente si stava dissolvendo sotto un riflesso bianco.
    
    Donne di fori, banchettavano nei castelli o sui prati. Avevano zampe di gatto o zoccoli equini. Si congiungevano continuamente come animali.
    
    Mi ha svegliato nel cuore della notte per condurmi un’altra volta al cinema in mezzo al bosco. La luna stava scendendo dietro la foresta, sembrava che i rami prendessero vita assumendo delle fattezze umane. Non avevamo ancora raggiunto l’inferriata quando mi sono accorta di una donna sulla nostra sinistra, giaceva sdraiata sopra una grossa roccia completamente nuda. Non ci siamo fermate. Dopo qualche metro ho provato a voltarmi per essere sicura di quello che avevo visto. Intorno a lei c’era un gruppo di uomini vestiti con abiti scuri, quasi invisibili nel buio del bosco. Si stavano masturbando sul suo corpo. Lei si passava le mani sul seno e sulle gambe, ma più che dal loro seme sembrava trarre piacere dalla luce della luna che la investiva in pieno. Il film come la volta precedente era già cominciato. Vedevo le teste degli spettatori sporgere sopra i seggiolini, da uno di questi salivano delle nuvolette di fumo denso verso lo schermo. Mi sono di nuovo seduta di fianco ...
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