Un’estate con Marina
Data: 28/10/2021,
Categorie:
Lesbo
Autore: Capitan_America, Fonte: RaccontiMilu
... il vetro. Con le mani appoggiate di fianco agli occhi guardavo dentro il negozio, solo per accorgermi che non c’era nessuno al suo interno. Lasciavo scivolare le mani sulle guance. L’inquadratura ritornava nella mia camera, venivo ripresa di spalle mentre giravo la testa per guardarmi la schiena. In quel momento mi sarei accorta di un segno che mi aveva lasciato proprio sopra una scapola. Una lettera maiuscola forse. Ho desiderato fare l’amore con Marina, ma l’uomo di fianco a lei si è alzato in piedi. “Vuoi provare il mio tappeto magico?”
La mattina seguente sono andata a fare il bagno da sola, vicino al molo. Sapevo che non le avrei riviste fino a sera. Nel pomeriggio ho ripreso a leggere il libro trovato in soffitta. Mi sono seduta nel frutteto vicino ad un melo. Era carico di piccoli frutti, alcuni erano già caduti a terra e stavano marcendo intorno alla pianta. Saltavo da un capitolo all’altro, senza seguire un ordine preciso. Nuvole dense di pioggia si alzavano alle spalle del bosco passando con la loro ombra sull’isola. Una giovane donna raccontava di un cavallo, senza sella ne briglia. La seguiva mentre camminava nel cuore della notte attraversando una foresta. Erano giunti fino ad un fienile abbandonato dove lei si era addormentata. Alle prime luci dell’alba si era svegliata di fianco ad un uomo nudo con cui si era unita subito dopo. Altre donne lasciavano i mariti addormentati nei loro letti per uscire di nascosto e recarsi da Horiente. Quasi sempre il giovedì ...
... notte. Gli era stato insegnato come avere cura del corpo e trarne piacere per puro e semplice divertimento. Stavo ancora leggendo quando mi sono accorta di essere osservata. La ragazza con lo strano accento che avevo incontrato nel cinema era ferma sul limite del bosco. Indossava un vestito rosso lungo. Le spalline abbassate in modo che le lasciasse scoperti i seni. Si è voltata addentrandosi tra gli alberi. Ho usato una foglia come segnalibro e mi sono incamminata per seguirla. All’interno del bosco non riuscivo più a trovarla. Sapevo che era ancora presto, ma non riuscivo a resistere all’idea di rivedere Marina. Ho pensato di cercare il cinema all’aperto, anche se temevo che a quell’ora non sarei stata in grado di trovarlo, per qualche specie di incantesimo forse. Ho percorso il solito sentiero, il cinema era lì al suo posto. L’inferriata verde e il cancelletto socchiuso. Sono rimasta sotto il Fico qualche minuto per riempirmi i polmoni del suo profumo. I seggiolini di ferro erano tutti vuoti. Mi sono seduta nella prima fila, decisa a riprendere la lettura del libro fino a quando non avesse fatto buio, ma mi sono addormentata. Ho riaperto gli occhi davanti al film già cominciato. Il primo spettacolo, la luce del giorno era ancora troppo forte e le immagini si proiettavano sullo schermo completamente sbiadite. Qualche posto più in là Marina stava mangiando popcorn da un enorme secchiello bianco e rosso. Si è avvicinata per sedersi di fianco a me, lasciando un seggiolino vuoto ...