1. In vacanza, in spiaggia, leggo un libro (part 1)


    Data: 18/05/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: tamerlano_, Fonte: Annunci69

    ... dalla bocca.
    
    In un attimo mi ritrovo ad essere montata come una vacca.
    
    “Scopami… riempimi… più forte… ti prego scopami”… non sembra nemmeno la mia voce quella che sento.
    
    Poi lui “Ammettilo che sei una troia”.
    
    Le sue parole infilzano la mia sensibilità, ma la voluttà sovrasta tutto.
    
    “Si’, scopami come una troia. Scopami”.
    
    Ancora lui “La MIA troia… dillo”.
    
    “Sono la tua troia, cavalcami come una troia, ti prego, voglio venire di nuovo”. In quel momento un pensiero attraversa la mia testa: il cazzo del padre che mi ammutolisce entrando di forza nella mia bocca.
    
    E vengo. Di nuovo, contraendo la mia schiena e spalancando la bocca, come ad accogliere quel cazzo che non c’è.
    
    Lui continua a montarmi e proprio mentre mi rilasso tira fuori il cazzo dalla mia fica ed inizia a spingermelo nel culo. È così carico dei miei fluidi e così perfetto il tempismo che la cappella entra subito.
    
    Urlo, più per la sorpresa forse.
    
    “No fermo, lì no, non puoi”. Ora sono agitata, sento che la situazione sta sfuggendo di mano. Lui si ferma, ma non sfila la cappella dal mio culo.
    
    “Ora sei la mia troia, non dimenticarlo”. Mi quieto anche io, sento quell’enorme cappella stirarmi l’ano. Una sua mano raggiunge il mio seno, lo avvolge, lasciando il capezzolo spuntare tra due falangi. Lo strizza.
    
    “È così che io scopo la mia troia”. Lo sento scivolare piano dentro il mio culo. Non voglio, ma mi piace. Mi rilasso, lo faccio entrare.
    
    “Ora sì che saprai cosa vuol dire essere ...
    ... scopata”.
    
    Mi sto facendo scopare il culo. E non l’ho neanche chiesto.
    
    Ma sento l’estasi che arriva e parte proprio dalla fica. Mi muovo anche io, ne voglio ancora. È proprio vero, che troia che sono. Non so come mi sentirò domani, ma ora ho solo bisogno di essere sfondata.
    
    Quel cazzo mi allarga e quando affonda colpisce anche le pareti interne della fica. Spingo il culo indietro per favorire quel contatto, sono completamente aperta, mi sta montando come un dio.
    
    “Cosa sei?”, mi chiede.
    
    “Una… t…ro…iuaaaa”.
    
    “Di chi?”
    
    “Tu…uaaa… TUA! Scopami, sfondami… sfondami il culo ti prego non resisto piu’ scopamicomeunatroia…fammisentiretroia…nonresistovengovengovengooooooo”.
    
    Ed è stato così che ho scoperto cosa sia davvero il sesso ed a cosa serva: a riconnetterci con la parte primitiva di noi stessi, a ricordarci cosa siamo al netto della civiltà che ci siamo incollati addosso.
    
    Mentre vengo sento il mio culo riempirsi di sborra. Non voglio più rinunciare a quella sensazione calda, densa, avvolgente, piena. Mentre viene lui molla gli scogli e mi stringe a sé, strizzandomi le tette. Ci rotoliamo nell’acqua, annaspando, trattenendo il respiro. Gli ultimi colpi nel mio culo me li da’ mentre siamo in balìa della corrente, ma non ci interessa. Esplodiamo entrambi completamente avvolti dall’acqua e continuiamo a rotolare per un po’. Poi sento il suo cazzo abbandonare il mio culo.
    
    Non ci sono troppe parole dopo, lui mi dice solamente “Brava”.
    
    Poi io torno a riva, ...
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