1. In vacanza, in spiaggia, leggo un libro (part 1)


    Data: 18/05/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: tamerlano_, Fonte: Annunci69

    ... 2 o 3 generazioni di uomini, seguiti da gomitate e guardatacce da parte dell’intero sistema matriarcale che silenziosamente dirige queste province meridionali.
    
    Quando, finalmente, l’entusiasmo del momento svanisce e mi sento meno osservata, mi rilasso in una posizione piu’ comoda: seduta, con le gambe incrociate ed il libro posato in mezzo alle cosce, spalle incurvate, cosi’ che il mio largo cappello fornisca l’ombra che mi serve per leggere.
    
    Alzo lo sguardo per guardare il mare ed incrocio degli occhi che continuano a scrutarmi da sotto l’ombrellone vicino a me. E’ un gruppo composto da piu’ famiglie. Per farvi capire: donne robuste con braccia spugnose, gruppo di figli che va dai 5 ai 20 anni, mariti in slippino ed addomi tanto rigidi quanto sformati.
    
    Quei due occhi pero’ no. Sopracciglia folte, pelle affumicata da un lavoro sfibrante, forse di muratore o da pescatore, sguardo torvo, poco incline al sorriso. Sopra i 50 anni sicuramente, ma con un corpo grezzamente asciutto, parzialmente coperto da una camicia sbottonata.
    
    Mi mette a disagio, pero’ cattura la mia attenzione per pochi secondi, fino a quando lo scavalco concentrando il mio sguardo sul mare dietro di lui, per poi tornare alla mia lettura.
    
    Solo quando poso gli occhi sul libro mi accorgo che le mie cosce divaricate, complice lo slip scelto da Tiziana, hanno avvolto il mio pube creando un effetto “sottovuoto”, quasi un camel toe. Allo stesso tempo lo slip, insinuandosi tra natiche e telo, puo’ ...
    ... facilmente istigare la fantasia di un occhio piu’ avventuroso. Improvvisamente ho sentito chiaramente il peso del mio seno posato pigramente sul ventre piatto e lo stridìo della goccia di sudore che dalla mia fronte scivola rapidamente lungo il collo e verso la clavicola. Prego con tutta me stessa che non prosegua in mezzo ai seni, ma ovviamente va proprio lì.
    
    Presa da quel panico che e’ preludio a me ben noto di rossore, affretto i miei occhi davanti a me e trovo i suoi che non hanno smesso di scrutarmi per un solo secondo. E continuano. Quell’uomo non conosce imbarazzo o educazione. E la cosa peggiore e’ che la donna accanto a lui non osa nemmeno ribellarsi, ma si sforza di guardare altrove. Solo per un attimo fissa due occhi ambrati e furiosi su di me mentre i miei provano a scusarsi, ma ne ottengono solo una ruga in piu’ attorno all’ambra dei suoi e poi l’indifferenza.
    
    Le mie mani si affrettano a rimediare. Infilo un dito dentro lo slip, lungo il pube, per staccare il tessuto dalla mia pelle. Ma sono un disastro: nel fare cio’ non faccio altro che concedere agli occhi torvi di lui una sbirciata. Se stava guardando li’ avra’ sicuramente scorto le mie grandi labbra asciutte e richiuse su loro stesse, prima che lo slip ricomponesse il tutto.
    
    Lo guardo. I suoi occhi erano esattamente li’ in quel momento. Ma ora stanno penetrando i miei. Mi sento nuda. Lui lo capisce e li lascia scendere lascivamente lungo il mio collo, la clavicola. Li sento quasi sfiorarmi quando iniziano ...
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