1. Probo, amico mio (col cazzo enorme)


    Data: 14/06/2021, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: pato3, Fonte: Annunci69

    ... più!”
    
    Il culo aveva le mie impronte e lei stava facendo ogni sorta di rumore con quel cazzo in bocca. Se lo stava mangiando tutto.
    
    “O mi dai il cambio o continuo a scoparmela ‘sta troia”, dissi a Probo. E cambio fu. Avevo voglia di farmi succhiare le palle e così mi misi in una posizione tale per cui, per quanto scomodo fossi, riuscivo a tenere le gambe sufficientemente aperte per infilarci la faccia di Mina in mezzo, stando seduto sul sedile. La signora era un’avida leccatrice di palle e non solo, cominciò a leccarmi più in giù e io, che stavo provando l’esperienza per la prima volta e la trovavo molto interessante, agevolai il più possibile alzando il bacino e lasciandola fare. Tanto fece che mi convinsi a mettermi a pecorina per farmi leccare dal culo, alle palle, con qualche divagazione fino alla cappella di tanto in tanto. Era proprio brava, Mina.
    
    E riusciva a fare tutto così bene nonostante avesse una specie di braccio che la scopava da dietro. O così credevo. In realtà, ma io non lo vedevo, Probo si era dedicato alla figa della signora solo con le mani, voleva aprirla il più possibile prima di entrare. E mi accorsi – così come ogni essere vivente nel raggio di chilometri – che era entrato, quando Mina cominciò a urlare. Gridava come se la stessero ammazzando e se non fosse che gridava “Non fermarti! Non fermarti!”, forse Probo si sarebbe fermato. Intanto, il cazzo di Probo le aveva eliminato ogni capacità di utilizzare in modo produttivo qualsiasi altra ...
    ... parte del corpo. Così ne approfittai per rilassarmi e mi sdraiai sotto di lei. Le tette erano bellissime viste da lì. Mi dondolavano davanti e non aspettavano altro che essere prese in bocca e succhiate.
    
    Mentre Probo colpiva e io succhiavo le tette, Mina si accasciò completamente esausta e cominciò a baciarmi – sbavando un po’ – l’addome. Sembrava conoscere solo tre parole: “Gesù”, “non” e “smettere”. Potevamo darle più piacere. Stirai il collo per guardare all’indietro, verso Probo e quel cazzo gigante che non entrava nemmeno per metà dentro il corpo di Mina e pensai che si poteva lavorare sul clitoride della signora, madre di qualcuno e moglie di qualcun altro. Allungai la mano e cominciai a sgrillettare come un dj e alla vocale A, si aggiunse l’ululato della vocale U, prolungato e ripetuto ciclicamente.
    
    Le presi le tette tra le mani e cominciai a mungerla e le dissi: “Devi fare MUUU!”. Probo rincarò: “Fai MUUU!”. E lei continuò a fare “Ahhh” e “Uhhh”.
    
    “La sto mungendo, Probo! Ma non fa MUUU”
    
    “La troia ha il mio cazzo dentro, non può rispondere”, disse lui.
    
    “Troia”, mormorò lei. E poi ancora “Ahhh” e “Uhhh”.
    
    “Fammela girare, dai, che tra poco vengo”, disse.
    
    Mi spostai. La girò. Mise il suo cazzo fra le labbra e cominciò a sfregare. Poi tornò a puntarlo per entrare. Molto lentamente la penetrò, sovrastandola con tutto il corpo, mentre lei si teneva salda ai suoi pettorali. Io potevo fare poco altro se non masturbarmi guardandoli da vicino.
    
    “Veniamo ...
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