Indimenticabili notti 3
Data: 30/05/2021,
Categorie:
Etero
Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69
... fino all’utero.
Comincia la scopata più intensa che abbia mai vissuto; il piacere non deriva tanto, né solo, dal cazzo che percorre la figa fino in fondo; quella è solo la parte evidente ed esterna del nostro rapporto; a concretare la passione sono i corpi che sudano insieme, le labbra che si cercano o che afferrano tutti i punti raggiungibili per rubare il sapore, la voglia, la passione; mentre la cavalco lentamente, dolcemente, facendomi succhiare il cazzo dai muscoli vaginali, l’accarezzo dappertutto.
Non se ne sta ferma ed immobile a lasciarsi scopare; mi accarezza il viso, mi bacia gli occhi, le labbra, mi mordicchia i lobi delle orecchie, mi sussurra il suo amore direttamente, con l’ansia di tirare fuori una passione smodata; sento il suo godimento crescere inarrestabile e portarla decisamente all’orgasmo; avverto che il mio sesso è tutto sconvolto dal desiderio e l’orgasmo monta irrefrenabile; esplodiamo insieme in un’apoteosi d’amore; ci baciamo con forza per soffocare gli urli.
E’ una notte di altissima intensità, quella che viviamo concedendoci solo qualche sprazzo di sonno; sentiamo che è l’ultima volta che possiamo dare sfogo al sentimento e non finiremmo mai di essere fusi in un accoppiamento che va al di là di una semplice scopata; non possiamo farci promesse, perché siamo ambedue vincolati ad un matrimonio; ma ci stiamo dicendo che tra noi non finirà mai, comunque vadano le cose.
Ho notato che, dopo la scopata in figa, Loretta ha recuperato il ...
... preservativo; con mia meraviglia, appare solo un poco sporcato di sperma; eppure, sono certo di avere sborrato un fiume di crema d’amore; ma il particolare è troppo poco rilevante per preoccuparmi; lei ha preso il preservativo usato e l’ha chiuso in una bustina di plastica, forse per buttarlo in un bidone della spazzatura e non lasciarlo in giro.
Alle sei e mezza del mattino la sveglia mi urla in un orecchio che dobbiamo alzarci, perché il treno che deve prendere parte presto; ci laviamo in un silenzio terrorizzante, come se ci preparassimo per andare ad un funerale, quello dei nostri sogni e di un amore impossibile; mentre l’accompagno alla stazione, cerco di chiederle ancora di ripensarci; mi zittisce con uno sguardo di dolore e con un invito a dimenticare, a rassegnarmi.
Non mi resta altro che un bacio lungo appassionato, sofferto, mentre monta sul vagone che la porterà al suo destino; mi rifugio in un bar che ha appena aperto e, mogio come un cane bastonato, torno a casa; trovo in cucina Lidia e la sua amante che fanno colazione; guardo l’altra come fosse trasparente e le trasmetto il mio schifo; mia moglie apre la bocca per dire qualcosa; il mio sguardo la fulmina e rinuncia; comunicare tra noi è pura utopia.
Passano un paio di settimane, ma ancora non mi riprendo dalla prostrazione in cui la partenza di Loretta mi ha precipitato; quasi bestemmio il momento in cui è venuta a chiedermi quell’ultima notte d’amore; ma è la cosa più bella che io abbia vissuto in tutta la ...