Il compagno di stanza esibizionista - parte 1
Data: 15/05/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: The_southparker, Fonte: Annunci69
... luogo. E ogni volta che tirava fuori il cazzo lo acclamavano tutti.
Lo sfidavano a spogliarsi nei posti più strani, dai bagni della scuola, alla biblioteca e persino in classe una volta. In quel momento immaginai Ivan nudo circondato dai compagni di classe, con il rischio che qualche professore potesse vederlo. Mi eccitai così tanto da dovermi fare una sega.
Ivan non si rifiutò mai di rispondere alle mie domande sul suo esibizionismo. Mi raccontò cose anche molto personali e intime, ad esempio quando la prima volta che si era masturbato, il posto più strano in cui si era denudato o a cosa pensava quando si masturbava. A quest’ultima domanda mi rispose: “Penso sempre alle persone che mi guardano quando mi masturbo. Mi fa arrapare pensare di essere visto nudo dagli altri”.
Mentre i primi tempi lo faceva solo di rado, più passò il tempo e più tendeva a spogliarsi quando uscivamo insieme. Fino a che alla fine era diventato naturale che ogni singola volta che eravamo insieme, sia in camera, sia altrove, tirasse fuori il suo cazzo. Ad esempio, se eravamo in biblioteca a studiare, lui apriva la zip dei pantaloni e lo tirava fuori.
La prima volta che lo fece eravamo nella sala studio dello studentato. Stavamo preparando un esonero ed eravamo seduti uno di fianco all’altro, con le sedie di spalle al muro. La sala studio era aperta 24 ore su 24, e in quel ...
... momento c’erano sì e no una ventina di persone, tutte concentrate a studiare.
A un certo punto sentii il suono inconfondibile di una cerniera. Abbassai la testa e lo vidi mentre si slacciava i pantaloni e se li abbassava fin sotto il sedere. “Il solito Ivan”, pensai. “Guarda!”, mi sussurrò all’orecchio, e iniziò a masturbarsi accanto a me.
Cercai di rubare delle occhiate, senza che le altre persone se ne potessero accorgere. Se lo menò finché non iniziò ad avere dei piccoli spasmi: questo significava che era vicino a venire. Pensai che in quel momento si sarebbe fermato. E invece continuò a masturbarsi, aumentando il ritmo.
In quel momento non potevo non guardarlo. Chiuse gli occhi, fece un respiro profondo e scaricò sulla mano e sul pube la sua sborra. Quando ebbe finito, mi guardò, sorrise e disse: “Niente di meglio per prepararsi allo studio”. Poi avvicinò alla bocca la mano imbrattata di sborra, che inghiottì avidamente. Lì, in sala studio, davanti a tutti. Non se ne accorse nessuno in realtà, ma in quel momento la situazione mi eccitò così tanto che quasi mi venni nelle mutande.
A volte, dopo una delle sue, aspettavo un po', poi andavo nel bagno degli uomini e mi sparavo una sega. Guardavo e riguardavo le foto che gli avevo scattato, i video rubati di nascosto. Ripercorrevo con la memoria ogni volta che si era spogliato, i momenti al McDrive.