Il compagno di stanza esibizionista - parte 1
Data: 15/05/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: The_southparker, Fonte: Annunci69
... sul letto. Mi sedetti alla scrivania e passai la serata a lavorare al pc. Non parlammo molto quella sera, perché dovetti finire un progetto al pc. Ad un certo punto, mi diede la buonanotte, spense la luce e si addormentò sopra al lenzuolo, con il sedere nudo rivolto verso di me.
Gli guardai il culo. Era un bel culo, tondo e proporzionato. Cercai di guardare tra i glutei, immaginando come potesse essere il suo buchetto. Immaginai di tirargli una pacca sul culo e infilarci un dito. Mi venne improvvisamente in mente la scena di lui che leccava lo sperma dalle sue dita.
Il cazzo mi divenne di nuovo duro, ma tornai al lavoro. Un’oretta dopo spensi il computer, le luci e mi misi in mutande sotto le coperte. Mi addormentai velocemente, ma quella notte sognai persone nude che facevano sesso, e ovviamente Ivan.
Quando mi risvegliai avevo il durello mattutino. Guardai il letto di Ivan e mi sembrava stesse ancora dormendo. Così sfilai le mutande e iniziai a masturbarmi sotto le coperte. È così bello avvolgerlo con la mano sinistra e accarezzarlo, mentre con la destra giocavo con le palle. Mi piaceva far scorrere avanti e indietro la cappella, adoravo la sensazione di attrito delle lenzuola.
Mi stavo godendo il momento, stavo per venire. Diedi un'occhiata veloce per assicurarmi che Ivan fosse ancora addormentato, e notai che lui era sveglio. Mi guardava e sorrideva. Non feci in tempo a dire nulla, che mi rassicurò: “Buongiorno Umberto! Vai, continua pure, non mi dà fastidio ...
... se ti masturbi”. Il suo cazzo era duro e se lo stava accarezzando. “Guarda, anche io ce l’ho duro”, disse iniziando a menarselo.
“Non c’è bisogno di nasconderti sotto le coperte per masturbarti”. Non ebbi il coraggio di sollevare le coperte per scoprirmi. Ero imbarazzato, ma il mio cazzo, che si era un po' ammosciato nel vedere Ivan sveglio, stava diventando di nuovo duro.
“Fai come vuoi… io ora mi masturbo”. Si girò sulla schiena, prese il telefono e dopo aver visto qualcosa lo mise a posto. Poi si rigirò verso di me e iniziò a concentrarsi sul suo cazzo, che agguantò con la mano destra. Mentre lo strofinava, giocherellava con i suoi capezzoli, strizzandoli uno alla volta. Ansimava quando li strizzava, ma con la mano non smetteva mai di menarsi il cazzo. Anzi, iniziò ad aumentare il ritmo.
Allora diventò una specie di gara. Chiusi gli occhi e continuai ad accarezzarmi il cazzo, anche se ero cosciente di farlo davanti al mio coinquilino. Dopo un po’ entrambi iniziammo ad ansimare, persi nel piacere. Pompai più velocemente. E all’improvviso sparai un fiotto di sperma dritto sulla mia guancia, seguito da altri fiotti caldi sul mio petto. Continuavo ad accarezzarmi il pisello, non volevo che quella meravigliosa sensazione finisse.
Quando aprii gli occhi, spiai Ivan con la coda dell'occhio. Anche lui era venuto e stava spremendo la cappella per far uscire le ultime gocce di sperma. Come il giorno prima, raccolse un po' di sperma con il dito e lo portò alla bocca. Leccò ...