Beyond the White: Indian Target
Data: 10/05/2021,
Categorie:
Etero
Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu
... l’indiano medio doveva essere abituato, letto king size e un mobiletto con dei libri, scaffali pieni di titoli di narrativa inglese. E un frustino da cavalleria appoggiato sui sopporti in legno d’acero. Una verga da cavallerizzo, tipica della nobiltà inglese. Unico particolare degno di nota. Finestre? Una sola. Cimici? Due. Una dietro un libro, l’altra sotto il letto. Forse ce n’erano altre ma Jhon Kingsword non era intenzionato a cercarle. Non serviva. Dalla finestra vedeva il cortile. C’era un bel giardino sotto. Palme e piante ben curate. Stupendo. E guardie. In vesti bianche, con pettini e pugnali da Sikh parevano proprio quello: militanti sikh. In realtà, Jhon ne era certo, non lo erano. La qual cosa rendeva quella casa un nascondiglio sicuro, per ora. Sospirò, ridistendendosi sul letto. Chiuse appena gli occhi. Qualcuno bussò alla porta. Sul momento, Jhon ponderò di non rispondere. Ma decise presto. -Avanti.-, disse. Inutile chiedere chi fosse: poteva solo essere uno dei suoi amici. Invece la sorpresa fu assoluta: a fare il suo ingresso fu Dalima Kothil. Capelli neri raccolti in una crocchia con uno spillone a tenerla unita e occhi verdi penetranti come spade. La donna, avvolta nel sari, parve non curarsi del fatto che Jhon fosse sdraiato sul letto. -Penso sia il caso di scambiare quattro chiacchere.-, disse. -Un tempismo alquanto singolare.-, rispose il giovane, -Sai, ora come ora sono molto, molto stanco. E molto frustrato.-. -Penso di poterti dare alcune risposte. ...
... Ma solo se tu ne dai alcune a me. Tu sei Jhon Kingsword, cittadino statunitense con cittadinanza britannica aggiuntiva. Indagato per traffico di smeraldi e contrabbando da Delhi. Ma mai condannato.-, disse Dalima. Jhon Kingsword si rizzò a sedere. Merda, avevano davvero avuto modo di recuperare quei dati? Era accaduto una vita fa ma… Il sonno ora era lontanissimo. -Immagino che non ti aspettassi di venire riconosciuto.-, Dalima pareva a suo agio, appoggiata allo stipite della porta. Jhon la fissava, in attesa che dicesse altro. -Il tuo temperamento é… fastidioso. Ma immagino che tu sia un frutto del tuo vissuto, come me.-, Dalima fece pochi, misurati passi verso il centro della stanza. Jhon si alzò dal letto. -E questo dovrebbe portarci a…?-, chiese. Dalima lo fissò, contemplando i muscoli del giovane a torso nudo. Sorrise. Poi volse lo sguardo verso la TV. La scena del porno era ancora lì. La giovane indiana lo stava prendendo da dietro da un tizio dalla pelle scura. Bloccata in fermo immagine pareva in bilico tra piacere e sofferenza. -A te, signor Kingsword. E al tuo… ruolo. I tuoi amici sono professionali. Soldati o ex soldati di qualche forza speciale. Ma tu no. Tu sei, o eri, un criminale. E quindi penso che tu possa capire.-, Dalima sorrise di nuovo, regina in pieno gambetto, -Penso tu possa intendere che la situazione richiede un certo grado di segretezza. E che ci sono risposte che non posso darti.-. -Peccato che io le voglia, quelle risposte. E detesterei dovermele ...