Paulo
Data: 15/05/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: aramis2, Fonte: Annunci69
... avrebbero potuto lavorare per me per un giorno?
Era sufficiente tagliare il vecchio legno, ripulire il giardino, scavare e così via. Sarebbe stato solo per un giorno, ma avrebbe potuto aiutare.
Lui, il suo amico e persino sua sorella mi furono molto grati e fu fissata una data. Quasi per festeggiare, Paulo e Ivo andarono a giocare ad un videogioco.
Rimasi a guardare le loro spalle dalla sicurezza del mio sgabello ed i miei pensieri cominciarono a vagare.
All’inizio era stato Ivo ad attrarmi. Era basso, quasi tozzo, con capelli castano chiaro, un sorriso ampio ed un fondoschiena ben formato e stretto.
Lo immaginavo sotto di me, le sue natiche muscolose che stringevano saldamente il mio uccello, le sue mani giovanili che si aggrappavano alle lenzuola mentre lo facevo grugnire e poi implorare sempre più forte. Lo immaginavo in ginocchio davanti a me, la testa sollevata per guardarsi allo specchio mentre lo cavalcavo, sbattendo il suo corpicino stretto contro di me mentre le sue palle oscillavano tra di noi. Vedevo la sua faccia sconvolta dall’incredulità mentre ansimava per i piaceri inaspettati che gli stavo dando e lo sentivo borbottare e supplicare parole che non capivo mentre afferravo il suo giovane strumento e lo portavo al culmine.
Ma poi Paulo si sedette accanto a me e ricominciammo a parlare. Si stava facendo tardi e le inibizioni stavano cadendo.
Cominciammo a prenderci in giro e mi fece ridere.
Gli offrii da bere e notai le sue mani; dita ...
... lunghe e sottili, unghie perfette, tendini che salivano attraverso la pelle liscia come i cavi di un ponte sospeso. Notai il suo sorriso, ampio e gentile. Quando dicevo qualcosa di sbagliato, lui continuava a sorridere ma inclinava leggermente la testa all’indietro e verso l’alto, come cercasse di capirmi.
Mi piaceva, sentii che gli piacevo.
Se fossimo stati in qualche bar gay avrei capito che stava flirtando con me.
Ma nei confini machi e maschilisti del nostro villaggio isolano non c’era modo di interpretare con sicurezza il suo comportamento.
Gli avevo offerto un po’di lavoro, mi era grato, ecco tutto.
Due giorni dopo incontrai i ragazzi al bar ed andammo a casa mia senza parlare. A parte i soliti saluti, non dicemmo nulla.
Ero nervoso e sapevo perché. Durante i giorni trascorsi da quando avevamo organizzato il lavoro, avevo fantasticato di fotografarli.
Volevano soldi e sapevo che alcuni webmaster avrebbero pagato per scatti di nudo. Come avrebbero reagito se gliel’avessi proposto? Sarebbero stati disposti a spogliarsi e posare per soldi? Sarebbero andati anche oltre? Avrei avuto il coraggio di chiederglielo?
Ma non appena li ebbi incontrati quella mattina capii che mi piacevano troppo per suggerirlo. Erano semplicemente troppo affascinanti per trarne vantaggio.
Mentre salivamo per le stradine e gli scalini acciottolati mi rimproverai anche solo di averlo di pensato, anche se la fantasia rimase saldamente nella mia mente. Se solo avessi avuto più ...