Lo stipite del letto
Data: 14/04/2021,
Categorie:
Etero
Autore: RaccontiSparsi, Fonte: Annunci69
... lunghi capelli in una coda e ricominciare a spingere coi fianchi sprofondando la sua mazza nella gola di Chiara.
Le scopò la bocca con forza e noncuranza. “Troia! Troia! Te la farò pagare!”.
Gli occhi di Chiara divennero lucidi e le lacrime le fecero colare il trucco sulle guance.
Una densa bava le usciva dalla bocca colandogli lungo il collo fino a infradiciarle i seni che sobbalzavano a ogni colpo che il suo ex le infliggeva. Le mani continuavano a muoversi nelle mutande ormai fradice.
Giovanni poggiò la testa contro il muro e riprese un attimo fiato, “basta così, se lo è meritato”, e si assicurò che non ci fosse nessuno in avvicinamento.
Chiara intanto succhiava la cappella facendo saettare fuori la lingua leccando così anche l'asta. Gemeva e faceva rumorosi risucchi assaporandosi la carne che le riempiva la bocca. «mmmh… ggg… gggaaah!» l'urlo fu solo in parte trattenuto dal cazzo di Giovanni, ma se qualcuno si fosse affacciato sulla tromba della scale lo avrebbe certamente udito e riconosciuto.
Anche il ragazzo ormai era a limite, «Sì Chiara, dai che sborro!» e le lasciò andare i capelli.
La ragazza alzò lo sguardo e fissò i suoi occhi azzurri nei suoi e Giovanni venne rapito da quella vista. Lei allora fece sprofondare un centimetro alla volta tutti il cazzo nella sua gola, senza staccare gli occhi dai suoi e fino a poggiargli il mento sulle palle.
Come la prima volta, Giovanni, fu fregato dalla sorpresa. Fece un lungo sospiro, ma alla fine ...
... cedette, «Aargh!» e dal suo cazzo schizzò all'impazzata una quantità inverosimile di sborra giù nella pancia della sua ex, tanta che avrebbe potuto riempirci un bicchiere (questo ovviamente è ciò che il ragazzo si immaginò che fosse, dato che non poteva vederlo. Non è perciò possibile sapere quanto fu effettivamente intensa la sua eiaculazione).
Chiara continuò a fissarlo, trattenendo il fiato e mugolando a ogni spruzzo di sborra che le scendeva giù per la gola.
Giovanni si godeva l'estasi dell'orgasmo ansimando e fissò la ragazza che abbandonò poco alla volta il suo cazzo.
Lei lo guardò con gli occhi lucidi e gli sorrise. Le tette scoperte lerce di saliva, le guance rigate dal trucco sfatto e la bava che ancora le colava lungo il mento. Sembrava fosse stata travolta da un'acquazzone tanto era fradicia.
Giovanni guardò la gnocca ai suoi piedi, che era stata la sua ragazza, e che presto avrebbe posseduto di nuovo, “Sarà una lunga notte”. «Chiara…».
L'ascensore si mise in moto. Chiara ebbe un sussulto. Si alzò di scatto e si rimise a posto, chiudendosi la giacca per nascondere il seno gocciolante.
Reagendo, con un movimento goffo, Giovanni si chinò per tirarsi su i pantaloni quando l'ascensore arrivò.
Fece appena in tempo a vedere la chioma bruna che si allontanava. «Dove?» ma il suono delle porte dell'ascensore che si aprivano costrinsero il ragazzo a risalire la prima rampa di scale per non esser beccato coi pantaloni calati.
Le voci di un paio di ragazzi, ...