Lo stipite del letto
Data: 14/04/2021,
Categorie:
Etero
Autore: RaccontiSparsi, Fonte: Annunci69
«Dovrà andare in “quella Città”!» disse il professore da dietro la scrivania, «Hanno una biblioteca molto ben fornita sull'argomento che intende trattare, e sono sicuro che troverà tutto quello di cui ha bisogno».
A Giovanni prese un colpo, ma partì; intenzionato a farsi una carriera nel mondo accademico.
La prima settimana passò con una monotona e rassicurante ripetitività.
Dopo cena, seduto sul divano, Giovanni si mise al cellulare per rispondere ai messaggi degli amici e dei parenti, che gli avevano scritto in giornata. La sua rassicurante routine venne però spezzata quando vide che tra i messaggi ce ne era uno che mai si sarebbe aspettato di ricevere.
In un non troppo lontano passato, il contatto in questione, era stato registrato con un altro nominativo del tipo: “amore”, “amorino mio bello”, “pucci pucci” o un qualunque altro appellativo idiota con il quale lo aveva nominato mentre il suo cervello era in pappa per overdose da ossitocina; adesso, sullo schermo del cellulare, appariva semplicemente un numero che ben ricordava.
Ciò che gli aveva fatto venire un colpo, non era il dover stare lontano dalla sua città per qualche mese, ma dal fatto di doversi trasferire proprio in “quella Città”, dato che vi abitava colei che era stata la sua ultima ragazza e con la quale aveva rotto da più di un anno. Anzi, no! Non aveva rotto. Era stata lei a lasciarlo con un: “Non ti amo più!”.
Una stroncatura improvvisa che lo aveva lasciato disperato.
In seguito, ...
... però, gli giunse voce che era già quasi un mese che stava frequentando un altro; e allora capì che i ritardi e le assenze per impegni improvvisi, durante gli ultimi sgoccioli della loro relazione, erano dipesi da questo. Cosa che non l'aveva comunque trattenuta dal continuare a chiamarlo “amore” o dall'andare a letto con lui.
Dopo un anno e mezzo la ferita gli bruciava ancora, e non aveva nessuna voglia di vedersela rientrare nella sua vita, neppure come comparsa. Allo scopo di limitare i rischi affittò un appartamento vicino all'università, lontano da dove si ricordava che abitasse.
Storse il naso, inspirò e aprì il messaggio.
- Ehi ciao. Scusami, so che ti potrà sembrare assurdo… ma sono sicura di averti visto sul viale stamattina. Solo che ero in auto e non ho potuto dare una seconda occhiata.
Aveva temuto fin dall'inizio questa evenienza, e adesso sapeva che avrebbe dovuto fare più attenzione. Dopo aver convenuto con se stesso che risponderle subito era il modo migliore per chiudere definitivamente la questione decise di scriverle le ragioni per le quali si trovasse lì.
- Ciao, sì non ti sei sbagliata, mi sono trasferito qui temporaneamente per motivi universitari.
Inviò il messaggio è tornò a rispondere a quelli rimasti.
Poco dopo ne arrivò un altro, - Davvero? Che strana coincidenza che ti sia ritrovato a studiare qui! Comunque ciao!
Era andata bene, e Giovanni si sentì sollevato da quella risposta impersonale e conclusiva e scrisse: - Allora ciao! ...