Lo stipite del letto
Data: 14/04/2021,
Categorie:
Etero
Autore: RaccontiSparsi, Fonte: Annunci69
... Stammi bene.
Il mattino dopo si alzò presto. Guardò il cellulare e con soddisfazione non vi trovò nuovi messaggi. Ritenendo un buon segno che la conversazione si fosse chiusa per sempre archiviò la cosa, uscì di casa e si recò in biblioteca.
Era ormai pomeriggio inoltrato quando decise che era giunta l'ora di rientrare in appartamento. Si incamminò sulla strada di casa, vagando con la mente su impegni futuri e sul cosa fare per cena.
Il suo sguardo vagava dalle poetiche fronde dei platani, che costeggiavano il viale, alle ben più materialistiche merde di cane che occasionalmente minavano il suo cammino, finché il suo occhio non si spostò sul marciapiede all'altro lato della strada, e lì vi rimase.
Con un'analoga ripetizione di alcuni eventi accaduti un anno e mezzo prima, la sua attenzione fu attirata da un seno provocante messo in risalto da una maglietta aderente. Allora, questa cosa, lo incentivò anche a conoscere la ragazza che vantava il suddetto seno.
Questa volta però Giovanni distolse subito lo sguardo non appena la riconobbe e, fingendo di non averla notata, allungò il passo per allontanarsi il più in fretta possibile.
«Giovanni!»
Per un breve attimo prima di perdere ogni speranza, pregò che la voce si stesse riferendo a un altro Giovanni, ma, per una tragica fatalità, nessuna delle altre persone presenti su quel preciso marciapiede, in quel preciso momento, si chiamava con con tale nome. Non che fossero poi molte, comunque.
Il solo Giovanni ...
... presente si voltò di scatto e con finta sorpresa, nella speranza di un saluto da lontano, ma la chioma scura della ragazza, raccolta in una lunga coda, già oscillava decisa, attraversando le strisce, nella sua direzione.
Il ragazzo cercò di trasformare la seccatura in stupore, «Ciao, Chiara!» accennò anche un gesto con la mano che avrebbe dovuto rappresentare un saluto, ma che rimase soltanto un gesto accennato con la mano.
«Ma tu guarda che caso! Prima non ci vediamo e non ci sentiamo per quasi un anno e poi ti vedo due volte di fila!» disse la prorompente ragazza, che benché fosse solo una spanna più bassa di lui, gli fece chinare il capo con un inclinazione leggermente superiore a quella considerata come sufficiente per guardarla negli occhi.
«Eh già, sono cose che capitano!» rispose correggendo repentinamente la postura e cercando di capire se dietro quegli occhi azzurri e quel sorriso, Chiara fosse davvero felice di averlo incontrato.
«E quindi sei qui per l'università?» disse lei gioviale.
«Già… sai, devo preparare la tesi» cercando di darsi un contegno intellettuale, ma soprattutto cercando di impedire che l'occhio gli cadesse morbosamente di nuovo. «Si tratterà di qualche mese».
Lei alzò un sopracciglio, «Davvero?»
«Sì, ne avrò ancora per un po'» e silenzio. Si guardarono negli occhi un attimo finché lui cedette per l'imbarazzo.
Chiara sorrise, infilò una mano nella borsetta, continuando a scrutarlo con la coda dell'occhio, estrasse il cellulare ...