Il debito
Data: 13/04/2021,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: Handrea, Fonte: EroticiRacconti
... per le braccia.
Ricominciò per me un nuovo assalto, con l'avvicendamento di Olga seduta sulla mia bocca dopo che Irina era venuta a sua volta.
Ormai non gridavo più, ma ansimavo e leccavo la fica della mia torturatrice mentre venivo sbattuta dalla forza di Massimo che mi penetrava come se fossi una fortezza da espugnare.
Mai mi ero sentita così eccitata dalle attenzioni fisiche, mai avevo provato tanta vergogna nell'essere violata in quel modo. Volevo piangere e urlare, liberarmi.... Mi sentivo soffocare e, al tempo stesso, impazzire da tutte quelle attenzioni.
Venni per la seconda volta e facendo venire, a mia volta, Olga che, tenendomi anch'essa il capo con entrambe la mani, mi inondò il viso dei suoi umori. Poi si alzò per far posto a Svetlana che, eccitata al massimo, non vedeva l'ora di farsi leccare da me.
In quella frazione, approfittai sentendo il fresco dell'aria sul mio viso per gridare "Basta!!!!" diverse volte, finché il sesso umido di Svetlana non giunse a impedire che i miei suoni vocali si disperdessero in altro luogo che non fosse la sua vagina spalancata.
Sentii Massimo venire dentro di me, poi qualcuno dare il cambio a Franco che ne approfittò per penetrarmi a sua volta, con quel suo cazzo che avevo ammirato a prima mattina.
Avevo ormai le tette doloranti per le manipolazioni e le suzioni, le labbra e la lingua intorpidite a furia di spalancarsi e di leccare fiche in preda agli orgasmi (che, ormai, si succedevano sempre più ...
... frequentemente nel mio povero corpo), la fica ridotta a uno straccio per com'era stata sbatacchiata e il culetto, sollecitato da tante lingue e da occasionali dita, ormai aperto a dovere. Cos'altro poteva succedermi?
Lo scoprii subito, allorquando sentii Franco chiedere a Irina (alle prese col mio buchetto posteriore) se poteva fare il cambio di buco.
Alla risposta affermativa di irina, mi sentii sollevare il bacino in altro e di colpo, brutalmente, senza alcun preavviso o preparazione, penetrata dalla clava di Franco che, facendosi largo a forza di spinte, raggiunse la fine della sua corsa dentro di me.
Le mie grida di dolore svanirono nelle viscere di Svetlana, che prese a strofinarsi con più forza come risposta al mio leccare convulso sotto i colpi di Franco nel mio sfintere.
Ormai galleggiavo in un limbo scuro fatto di lampi di luce improvvisi, con il corpo che, a ondate, s'innalzava in un orgasmo nuovo e spossante per poi ridiscendere ai minimi termini.
Ero sconvolta dal piacere che ormai provavo senza più mascherarlo, dal numero di orgasmi che erano riusciti a provocarmi testimoniati dagli spasmi che agitavano le mie membra, da come mi ero trasformata, mio malgrado, da essere umano a bambola di carne e sangue. E da come continuavano, imperterriti, a inondare il mio sesso (e ora anche le pareti interne del mio ano) di sperma.
Finì tutto così, appena Svetlana e Franco ebbero raggiunto l'apice del loro rispettivo piacere.
Si allontanarono restituendomi la libertà ...