Paternità 3 - Racconti Erotici

Paternità 3

... dei latini? ‘Ubi tu Caia, ego Caius’? Dovunque sarai tu, ci sarò io; dovunque sarò io, ci sarai tu; non ti perderò mai di vista. Cominceremo domani, quando prenderemo insieme il treno per Ulm e da lì a casa, alla nostra casa.”

“Vuoi smetterla di istigarmi a piangere? Sono già emozionatissima, mi sforzo di pensare che è stato solo un amplesso, un dolcissimo, meraviglioso amplesso; ma non ci riesco perché è tanto di più; tu passi il sale sulle ferite; io ho paura e, visto che siamo alle verità anche sgradevoli, sappi che non so niente del sesso, non so come si pratica; tu mi devi insegnare; voglio essere per te tutto, anche l’amante migliore del mondo; ma voglio imparare solo da te che sei il mio amore.”

“Che tu ignorassi anche i primari, non ci voleva molto a capirlo; ma hai verificato che il cuore ti suggerisce quello che non sai; sarà ancora il cuore a guidarti; non mi tirerò indietro, se avrai bisogno di conoscere, di sapere, di capire; ma è l’amore la prima spinta anche a fare l’amore e a fare sesso; è la prima sera, per noi; spero che ne avremo infinite per imparare, tutti e due. Vuoi dormire o pensi di continuare a vegliare amandoci? Ricorda che domani presto abbiamo un treno da prendere.”

“Perdona se riduco tutto alla prosa; ti rendi conto che non ho nessun ricambio? Come faccio a stare con te in Germania con solo due mutandine e un reggiseno?”

“Oh, mio dio, io a queste cose neppure ci penso; però a Ulm puoi comprare quello che ti serve … “

“Chiedendo a ...

... te di pagare?!?!”

“Ti da fastidio dipendere dall’uomo che dici di amare?”

“Stupido; è chiaro che un poco mi vergogno di fare la mantenuta; poi non so tu come stia ad amministrazione e non so neppure se puoi permetterti di sostenere le spese per una compagna o amante o quel diavolo che vuoi … “

“Questo è vero; dovrei avere una montagna di soldi, ma Petra non mi ha fatto ancora vedere niente … “

“Se divento ufficialmente la tua compagna, mi occupo io di questi aspetti; sono abbastanza precisa e determinata; Petra ti dovrebbe pagare almeno i soldi per il corso universitario e quelli per le conferenze, oltre alle percentuali sulle vendite.”

“Ragazza, da questa sera tu sei la mia compagna, il mio amore, la mia amministratrice, l’arbitro della mia vita, devo scriverlo in un contratto o ti fidi?”

“Mi affido, mi affido; però mi fa piacere sentirlo; suona bello ‘sono la tua amata compagna’; non senti com’è dolce e solleticante per l’amor proprio?”

“E’ vero; ma, per converso, io chi sono?”

“Sei l’unico, immenso, indefettibile, immacolato amore mio; sei l’uomo del mio destino; sei quello che ammazzo se pensa di lasciami; sei quello per cui ammazzo chiunque voglia portarmelo via; sei mio, soprattutto.”

“Ti rendi conto che stai ribaltando un luogo comune del passato, quando ‘sei mia’ si diceva di una donna?”

“Non mi interessano i luoghi comuni; mi interessa solo l’amore. Ti amo e voglio l’amore che mi hai promesso. Adesso cerchiamo di dormire; da che parte ...