1. Paternità 3


    Data: 11/03/2021, Categorie: Etero Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69

    ... sempre ritti, sodi, belli, da amare in ogni modo; mi abbassai a succhiare un capezzolo e la sentii colare a fontana, dovevo essere un lago, là sotto; lei non era da meno; per un attimo, stupidamente, mi preoccupai per le lenzuola dimenticando che era stata proprio Nicole a spingerci a quel passo decisivo; sicuramente prevedeva quello che avrebbe trovato.
    
    Non mi muovevo dentro di lei, ma sapevo con certezza che era lei a guidare l’amplesso usando i muscoli interni; avvertii che l’orgasmo mi montava decisamente dai testicoli per esplodere fuori; glielo dissi.
    
    “Sei in ritardo, amore mio, io ho già avuto tre grossi orgasmi, mentre mi penetravi e mentre te ne stavi in me senza cavalcarmi; te lo ripeto, voglio che il tuo seme mi inondi anche a rischio di una maternità precoce; amami e non stare a ragionare, avvertire, giudicare; lasciami sentire la tua vita che scorre in me.”
    
    Esplosi in diversi momenti; furono almeno quattro gli spruzzi che sparai contro l’utero; ed ogni volta lei urlò il suo piacere accompagnato da un ‘ti amoooo’ che mi mandava in brodo di giuggiole; mi accasciai sopra di lei che mi accarezzava dolcemente tutto il corpo; cercai di rialzarmi ma me lo impedì perché il fallo era ancora rigido nella vagina; lei sembrava accarezzarlo, coccolarselo, amarlo con tutta se stessa; mi lasciò scivolar via quando non resse più.
    
    Mi sdraiai al suo lato e per un poco rimanemmo a guardare il soffitto perduti nel piacere intenso che assorbivamo il più lentamente ...
    ... possibile; poi lei si sollevò un poco dal cuscino e mi guardò; osservò quasi meravigliata che avevo il ventre sporco anche di sangue; le obiettai, celiando, che avevo appena squartato un agnello; mi diede piccoli pugni affettuosi; le suggerii di andare in bagno a mettersi in ordine perché sicuramente stava peggio di me.
    
    Scappò dal letto tamponandosi la vulva con la mano; quando tornò, rinfrescata e pulita, osservò con terrore la macchia sul letto e mi chiese se sarebbe andata via; le feci osservare che Nicole sapeva bene tutto già da prima, quando ci aveva sollecitato a fare l’amore; evidentemente, sapeva che era tutto rimediabile; quindi non si preoccupasse dei danni accessori ma pensasse all’amore.
    
    “Come stai? Ti ho fatto male? Sei pentita?”
    
    “Mi hai dato tanto amore e tanta gioia che il pizzicore della deflorazione si è disperso nel piacere infinito che mi ha dato passeggiare con te nel paradiso; sto come chi ha attraversato l’eden ed è approdato sulla terra, quindi in forma celestiale; sono pentita esattamente come reciti nelle poesie che hai scritto per Nicole; queste cose non ti azzardare a scriverle; sono solo nostre di Antonio e Margherita; ma sono assai più intense, più belle, più gratificanti; ecco, sono grata alla vita per questo momento.”
    
    “Si, Margherita, adesso è sancito; ti amo più di quanto abbia mai amato, più di quanto mi ritenevo capace di amare, da oggi sarò la tua ombra e tu sarai la mia; saremo un’endiade indivisibile; ricordi la formula matrimoniale ...
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