1. Disavventura notturna (edm.20)


    Data: 04/03/2021, Categorie: Gay / Bisex Autore: Fab80, Fonte: Annunci69

    ... ginocchia.
    
    "oh oh: vediamo cosa abbiamo in queste belle tasche. È stato un peccato rovinare pantaloni così belli, ma cos'altro potevo fare eh biondino? Dunque dunque: che bel portafoglio in pelle.. wow, ma sei ricco tu, vero? Altro che studente! Duecentocinquantamila in contanti... carta ora american express e, guarda guarda, che bel portachiavi BMW"
    
    Sorride sadico prima di schiaffeggiarmi violentemente. Sento la pelle del viso diventare come di fuoco
    
    "Studenti eh? Brutto succhiacazzi del cazzo, ma chi ti credevi di prendere per il culo eh? Lo studente con la carta american oro??"
    
    Sbam
    
    Un altro violentissimo schiaffo mi colpisce in pieno lasciandomi tramortito e sanguinante. Poi la sua attenzione si rivolge ad Eugène
    
    "Dov'è la macchina?" chiede calandogli di pochissimo il bavaglio
    
    "E' parcheggiata in piazza vicino al civico 8"
    
    "Modello, colore, targa?"
    
    "Mini gialla BQ96..."
    
    "Ce li hai i soldi eh? Papino te ne compra un'altra, stai sereno!" lo schernisce imbavagliandolo di nuovo.
    
    In quel momento si sente il suono di un messaggio in arrivo: assalitore uno sorride guardando il piccolo schermo illuminato: "Bravo ciupa-ciup: hai detto la verità! - dice rivolgendosi a me - il codice del tuo bancomat ha funzionato... ma, lasciatelo dire, sei proprio un poveraccio! E che cazzo nemmeno 500.000 £ sul conto c'hai? Cosa pensi, che lavoriamo gratis noi? Con tutti i rischi che si corrono a fare questo mestiere? Ma vaffanculo va!" e dette queste parole, mi ...
    ... tira un altro schiaffo.
    
    Poi continua: "Tieni pure dei mobili di merda in quella topaia... tutte cose inutili a parte lo stereo. Bel ricciolino: la prossima volta invece di farti succhiare il cazzo, vai a mignotte che ci guadagni! Ciao Ciao ragazzi, buona serata!"
    
    Si allontana ridendo sguaiato, lasciandoci lì, nudi e umiliati, nell'incubo della notte.
    
    Piango sommessamente per un tempo molto lungo fino a quando il freddo inizia davvero a pungere con piccoli movimenti del bacino cerco di aderire sempre più al corpo di Eugène per sentire un minimo di calore, fisico ma non solo.
    
    Lui, però, sembra appartenere a un altro pianeta: non si è mai mosso, non mi ha mai guardato: solo il tepore della sua pelle, fianco contro fianco, mi indica che è vivo. Non so cosa mi fa più paura si il pericolo che abbiamo appena vissuto o questa sua assenza totale.
    
    Provo senza fortuna a liberarmi dai lacci e dal bavaglio fino a quando, esausto, mi ripiego su me stesso: la pancia mi duole per il freddo e mi sembra di aver perso la sensibilità alle dita. Non avrei immaginato che fosse tanto difficile sostenere una notte all'addiaccio a metà giugno. Provo a strofinarmi contro Eu: nessuna risposta, è sempre immobile come una statua di ghiaccio.
    
    Finisco con l'appisolarmi: quando riapro gli occhi un tenue chiarore balugina laggìù in fondo dove le ultime curve della collina degradano nella pianura. Passa ancora del tempo non so quanto poi, è ormai l'alba, vedo in lontananza un runner con la ...
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