1. Disavventura notturna (edm.20)


    Data: 04/03/2021, Categorie: Gay / Bisex Autore: Fab80, Fonte: Annunci69

    Disavventura notturna (EdM.20)
    
    "Tell me, did you fall for a shooting star?"
    
    (Train "Drops of Jupiter", 2001)
    
    A metà del pomeriggio, siamo noi due soli di nuovo in autostrada diretti in città. Negli ultimi giorni abbiamo percorso con tale frequenza quella strada che la conosco a memoria. Viaggiamo in silenzio mentre, come al solito, la radio trasmette le canzoni del momento; guardo fisso davanti il nastro grigio dell'asfalto essere inghiottito, chilometro dopo chilometro, dalla mini che avanza nella pianura.
    
    Dopo due anni di interminabili viaggi in treno, apprezzo questa, per me inusuale, modalità di trasporto: è decisamente più comoda, più veloce e crea tra noi un senso di pacata intimità.
    
    "Ti secca se andiamo direttamente in struttura? Non voglio arrivare in ritardo, sai com'è in quei posti gli ospiti cenano molto presto"
    
    "Per me non ci sono problemi.. se pensi che a tua madre non dia fastidio!"
    
    "Al contrario: penso le farà piacere vedere un volto diverso!"
    
    Imbocca deciso la variante della strada collinare in larga misura ombreggiata e il silenzio cala di nuovo nell'abitacolo come un manto di soffici foglie; sono io ad interromperlo quando stiamo per arrivare.
    
    "Come ti senti?"
    
    "In che senso?"
    
    "Rispetto alla situazione di tua madre intendo"
    
    "Può sembrare paradossale, ma da un certo punto di vista sono più tranquillo adesso di prima: qui non rischia di.. farsi male diciamo. Per altri aspetti invece sembra tutto irreale, a volte immagino ...
    ... che tutto sia solo un brutto sogno, ma non è così, purtroppo"
    
    "Penso che stai affrontando la situazione in modo davvero ammirevole: stai facendo tutto quello che puoi e non devi tormentarti oltre la comprensibile preoccupazione"
    
    "Hai ragione, ma sai che questo genere di problemi raramente si risolve; i medici sono stati molto chiari in merito"
    
    "Una cosa alla volta, tutto si aggiusta"
    
    Ci siamo fermati nel parcheggio, Eugène poggia una mano sul mio ginocchio quasi stringendolo prima di dire: "Grazie. Non è una parola che uso spesso, ma stai facendo molto per me"
    
    Mi limito a sorridergli per un breve istante prima che, aperta la portiera, di diriga a passo svelto verso il cancelletto d'ingresso.
    
    Troviamo Elsa Baudet seduta nel porticato, scalza con una vestaglia bianca dagli intarsi turchesi e i capelli raccolti in una treccia annodata dietro la nuca.
    
    È rivolta con le spalle rispetto all'ingresso e, con un pennello sottile, sta tracciando rapidi tratteggi su una grossa tela bianca rettangolare che, poggiata sull'apposito sostegno, è sistemata davanti ai suoi occhi; di tanto in tanto, chinandosi di lato, guarda per qualche istante un punto indefinito oltre la tela sulla quale torna poi ad operare quasi di scatto.
    
    Ho modo di notare questi dettagli perché Eugène sta percorrendo a passi lentissimi il porticato ed anzi, addirittura, a un certo punto si arresta tendendo il braccio lateralmente per fermare anche me.
    
    Il tempo sembra farsi immobile mentre, alle ...
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