Disavventura notturna (edm.20)
Data: 04/03/2021,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Fab80, Fonte: Annunci69
... come il tuo però!"
"Allora gustalo, cosa aspetti?" così dicendo mi afferra per le spalle e, mentre allarga le gambe, mi fa inginocchiare a terra, sul manto erboso ai piedi della panchina.
Con i freni inibitori allentati per la quantità di alcool ingerita (ma non ce ne sarebbe bisogno), assetato ed eccitato, inizio veloce a smanettare con la cerniera dei jeans che riesco infine ad aprire con qualche difficoltà.
Il suo inconfondibile odore è più forte del solito visto il lungo pomeriggio trascorso per buona parte alla guida e, se possibile, tale intensità accresce ancor di più i miei impulsi lascivi: dopo averlo a lungo baciato, faccio in modo di calargli i pantaloni all'altezza delle ginocchia e lo prendo in bocca.
Impazzisco a riceverlo tutto, pulsante e umido, fino alla gola e sto per accelerare il ritmico movimento delle mie labbra ben strette, quando mi sento afferrare per il collo della t-shirt.
E' una questione di secondi: non mi rendo conto di quanto sta succedendo, una forte trazione mi sta allontanando dal corpo di Eugène la cui erezione è scomparsa, cerco di fare presa sui suoi polpacci ma, invece, dopo un attimo mi ritrovo steso, schiena a terra.
Guardando in alto mi accorgo che il collo del mio amico è forzatamente teso all'indietro, la lama di un coltello luccica, spaventosa, appena sotto il mento; l'aggressore gli sta bloccando le braccia dietro la schiena mentre il secondo, tenendomi a terra con un piede sul collo, blocca rapido le gambe di ...
... Eugène che ha iniziato a scalciare.
Il cuore mi batte furioso nel petto e tremo come una foglia terrorizzato, ora che ho capito cosa ci sta succedendo, dal pericolo letale che stiamo correndo. Potrei reagire perché ho le gambe libere colpendo a calci almeno il mio assalitore, ma, oltre alla mia inettitudine, è la lama scintillante del coltellino puntato al collo del mio amico a farmi desistere: anche se ne avessi il coraggio, è troppo rischioso fare l'eroe in una situazione del genere.
"Vi stavate divertendo, piccioncini?"
"Fottetevi bastardi!" grida Eugène tentando di assestare un calcio alle palle del secondo complice senza però riuscirci perché costui gli ha saldamente legato le caviglie con una corda.
"Su su buoni - esclama il primo rapinatore parlando lentamente in un italiano senza inflessioni - nessuno si farà male e tutto si concluderà in fretta se collaborate. Se invece fai il furbo e provate a gridare una sola volta, questo bel coltellino si sporcherà un po', ma - credimi - io vorrei evitarlo: apprezzo i lavori puliti, sai ricciolino?"
"Lasciateci andare! Cosa volete da noi?" dico piangendo mentre cerco di rialzarmi: la suola della scarpa che continua a premere, ora sul mio sterno, bagnata e sporca mi dà il voltastomaco
"Senti, senti il pompinaro! - risponde sarcastico il rapinatore munito di coltello che, evidentemente, è il capo - Fallo sedere qui, comodo comodo, vicino al suo amichetto e poi immobilizzalo come sai fare tu!"
Aggressore due, senza ...