Troia per caso
Data: 07/02/2021,
Categorie:
Etero
Autore: leius06, Fonte: Annunci69
... ottenerlo. Stavolta l’avvocato fece solo da gancio. Venne a sapere che avevo bisogno di soldi, molti soldi, ed un giorno mi invitò a cena. Inizialmente pensai che volesse incularmi di nuovo ma presto capì che le sue intenzioni erano molto diverse.
L’avvocato mi portò nel ristorante più elegante e lussuoso della città, dove presto ci raggiunse un distinto signore sulla sessantina. “E’ lei”, gli disse l’avvocato indicandomi. L’uomo mi sorrise facendomi il baciamano, poi si accomodò con noi al tavolo. Durante la cena non mi staccò gli occhi di dosso, alla fine della serata l’avvocato si allontanò per pagare e ci lasciò da soli. L’uomo mi allungò un biglietto con l’indirizzo di un hotel di lusso. Lo guardai senza chiedere spiegazioni. Aspettai di essere sola in auto con l’avvocato: “Cosa significa?”.
L’uomo che aveva cenato con noi era il rappresentante di un gruppo di suoi clienti molto abbienti. Politici, imprenditori, professionisti. Tutti disposti a pagare per intero l’importo dell’attico che avevo puntato. In cambio avrei dovuto essere sessualmente a loro completa disposizione per un anno intero. Se avessi accettato lo stesso avvocato si sarebbe occupato di stilare una scrittura privata per stabilire i pochi limiti previsti dall’accordo.
Mi presi qualche giorno per pensarci. Non era una decisione semplice. Inutile girarci intorno: di fatto sarei diventata una escort di lusso. L’oggetto sessuale di un gruppo di uomini facoltosi. In cambio avrei messo le mani sulla ...
... casa dei miei sogni. Ne era passato di tempo da quando facevo una sega a Paolo nel bagno del liceo per copiare una versione. Dopo una settimana di riflessione chiesi all’avvocato di stilare l’accordo. In base al documento i miei ‘clienti’ non avrebbero mai usato il preservativo e avrebbero potuto chiedermi qualsiasi pratica, eccezion fatta per quelle che prevedevano una qualche violenza nei miei confronti, che erano l’unica cosa espressamente vietata. Firmai. Il primo incontro avvenne il giorno dopo nella stanza dell’hotel indicatomi durante la cena. Lui era un uomo piacente di mezza età, si chiamava Massimo. A letto fu abbastanza ordinario: si prese il mio culo, poi mi chiese di succhiarglielo e infine mi penetrò venendomi dentro. Nei mesi successivi incontrai almeno un paio di uomini a settimana dai gusti sessuali più diversi. C’era chi amava che usassi i piedi, chi si faceva calpestare con i tacchi. Chi amava il pissing, chi voleva che lo legassi. Qualcun altro mi chiese di portarlo al guinzaglio per la stanza. Molti amavano riempirmi la faccia.
Quasi ogni sera il ‘cliente’ mi lasciava un regalo: a volte una borsa firmata, a volte un gioiello, altre semplicemente un rotolo di banconote. Li faceva sentire bene, mi faceva sentire forte. Nel frattempo presi finalmente possesso del mio attico. Finché una sera non trovai all’appuntamento ben dieci di loro. Si spogliarono e mi fecero inginocchiare, mettendosi a cerchio intorno a me. Quindi cominciarono a masturbarsi lentamente ...