Tutta colpa dell’epatite? 3
Data: 28/01/2021,
Categorie:
Etero
Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69
... solluchero, per il verso opposto, fu rendersi conto che solo a vederlo le scoppiava, nella testa, nel cuore e più ancora nella figa, la voglia di quel corpo amato da cui si sentì abbracciata anche se si tendevano solo la mano, di quella bocca che adorava, del sesso che conosceva a menadito.
Quel primo approccio si risolse in poche frasi di circostanza sulla salute, sul lavoro e sulla novità di vederla impegnata in orario di non lavoro; ammise lealmente che la lunga degenza e la paura della morte l’avevano cambiata dentro; ma non fece cenno al suo immutato desiderio e alla presa di coscienza degli errori che tenacemente non considerava colpe perché privi di ogni volontà di offendere o di intaccare l’amore rimasto immutato.
Si incontrarono altre volte, dopo che ebbero rotto il ghiaccio; e si trovarono a parlare da vecchi amici; fu la seconda persona a cui disse della sistemazione che aveva trovato con la giovane operaia; il primo a cui l’aveva annunciato era stato Loris che si era fatto promettere che avrebbero ancora cercato, fino alla soluzione dei problemi sentimentali di uno dei due, di mantenere viva la surreale condizione del loro amore fraterno che tracimava nel sesso.
La soluzione era persino troppo semplice per i vantaggi che offriva la dislocazione dei turni di lavoro tra lei la sua convivente; quando lei lavorava di mattina, l’altra andava di pomeriggio e viceversa con altri turni; poteva quindi ricevere il fratello senza che nessuno potesse sospettare ...
... che i loro incontri, peraltro non frequentissimi, avessero come scopo congressi carnali di altissima tensione emotiva e fisica; almeno una volta alla settimana riuscivano a scopare con grande gioia.
Il sublime di questi incontri era che non aveva mai chiaro chi fosse il partner; sapeva perfettamente che il cazzo era quello di Loris; per quasi un mese lo aveva avuto come mezzo per la rinascita personale; lo aveva preso in tutto il corpo e se lo era gustato fino in fondo, assaporandolo, assimilandone gli odori; era in grado di riconoscere ogni piega ed ogni nodulo; lo aveva tenuto per ore in mano, in bocca, nel culo, tra le tette, nella figa; se ne era saziata continuamente.
Ma, quando chiudeva gli occhi mentre scopavano, spessissimo a lui si sovrapponeva l’immagine di Roberto, l’amore parallelo e diverso ma altrettanto vitale; se erano vis a vis e lo guardava, Loris rimaneva il suo amore, la passione, il sesso che si risvegliava; quando però era a pecora oppure sdraiata su un fianco e lui la penetrava da dietro in culo o nella figa, facilmente scattava il transfert e si illudeva e sognava che a scoparla fosse il suo Roberto, quello di prima della follia.
Insomma, riusciva a scopare tre volte, anche se il cazzo restava lo stesso, talvolta con il fratello, tal altra con il marito ed altre ancora con tutti e due insieme; questi orgasmi mentali conferivano alle singole scopate la forza di una vita vissuta; a renderle ancora più vive, più ricche, più intense, era la mazza ...