1. Paternità 2


    Data: 05/01/2021, Categorie: Etero Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69

    ... completamente soddisfatta.
    
    Ero decisamente coinvolto e mi gustavo il piacere con molta più partecipazione di quanto il cuore mi suggerisse; di tanto in tanto, il ricordo dei dolci amplessi con Nicole mi riaffiorava alla mente e il confronto non era favorevole alla fame di sesso e di violenza che Petra esprimeva anche quando era tenera e dolce; la sensazione era che avesse bisogno di sentirsi padrona di me, della mia mascolinità e, con essa, della mia sensibilità, della mia anima.
    
    La mia reazione era ambigua; da un lato, ero naturalmente portato ad accettare la sfida e a possederla da maschio alfa, imponendole cose che in altre occasioni e con altre amanti avrei respinto come illogiche, oltre che immorali; da un altro lato, mi crogiolavo nel piacere di essere il suo sexy toy, il giocattolo da piacere usato come le suggerivano l’estro, la voglia e la smania di essere lei individuo alfa ed io esecutore del suo piacere, da scovare dovunque si annidasse.
    
    Fu una notte da fuochi di artificio, in cui riuscii a controllare le mie eiaculazioni e ridurle alle tre indispensabili, in vagina, nel retto e in gola; in compenso, la rivoltai in tutti i modi e la penetrai da davanti, da dietro, da sopra, da sotto, rovesciati, affiancati e acrobaticamente incrociati; sentivo che la sua soddisfazione era tanto più grande quanto più mi inventavo cose nuove, in un gioco perverso che mi ricordava l’infanzia quando si scommetteva a chi ce l’avesse più grosso.
    
    Lei impegnava nello scontro ...
    ... tutte le sue notevolissime conoscenze e tendeva a sbalordirmi ogni volta che mi proponeva una nuova soluzione, una diversa penetrazione; per tutta la nottata, non mi riuscì di cogliere se ci mettesse amore o quanto ce ne mettesse; non riuscii a capire se l’esibizione era destinata a scatenare la mia infantile meraviglia o a guardarsi in uno specchio ideale e compiacersi di quello che riusciva a fare con uno stallone a disposizione.
    
    Crollammo, alla fine; e dormimmo anche qualche ora; assai presto, il telefono gracchiò la sveglia che aveva chiesto; in un lampo fu in forma pimpante come sempre, mentre io mi crogiolavo nel letto cercando di individuare quale parte del corpo mi dolesse meno delle altre per effetto del tour de force a cui mi ero sottoposto; uscendo, mi ricordò che avevamo appuntamento a pranzo per problemi relativi alle traduzioni e all’edizione in Italia; la rassicurai e tornai a dormire.
    
    Mi risvegliai che mezzogiorno era ampiamente passato; mi ficcai sotto la doccia e ritrovai un poco della mia verve; riuscii a scendere in sala da pranzo abbastanza rinfrancato e trovai facilmente il tavolo dove Petra si era già installata con i suoi documenti sparsi intorno; di fronte a lei, in atteggiamento umile, quasi da subalterna, una bella ragazza in abiti ordinari, quasi monacali nella fattura, parlava del testo che lei stava scorrendo; mi disse, ignorando l’altra, che era la traduzione in italiano.
    
    “Ciao, io sono Antonio; e tu?”
    
    “Margherita; sono traduttrice e ...
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