1. Frate martino - 5


    Data: 30/04/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad, Fonte: Annunci69

    ... succhiane il nettare…”
    
    E inspiegabilmente, frate Martino cedette: dischiuse le labbra e l’uccello del pirata oltrepassò la chiostra dei denti, diffondendogli uno strano sapore sulla lingua, strano ma non ripugnante, come si sarebbe aspettato.
    
    “Non stringere coi denti… - continuò sussurrargli Al-Nadir, più suadente del serpente all’orecchio di Eva nel giardino dell’Eden – carezzalo con la lingua… gustane il miele che sgorga per te… Così, mio diletto…”
    
    E frate Martino non strinse i denti, lo carezzò con la lingua e ne gustò il miele che spargeva copioso per lui. E gli piacque. Gli piacque il sapore… e l’odore… e la consistenza… A poco a poco, si ritrovò a succhiare l’uccello del suo padrone se non con perizia, certo con passione ed entusiasmo.
    
    Prima ancora che giungesse la fine, frate Martino era conquistato e quando essa giunse, accolse e degustò senza esitazione il dono che l’altro gli riversava sulla lingua, chiedendosi con meraviglia come avesse potuto farne a meno fino ad allora. Ne era talmente estasiato, che durò fatica a togliersi il cannolo dalla bocca, almeno finché non fu molle e improduttivo.
    
    Quando sollevò lo sguardo, vide Al-Nadir abbandonato sui cuscini ad occhi chiusi, con un’espressione così beata sul volto, da fargli quasi venire le lacrime agli occhi. Ma una volta gustata una tale delizia, difficilmente se ne può fare a meno, e diverse altre volte, quella notte, frate Martino si ritrovò a poppare il capezzolo e degustare il succo cremoso di ...
    ... Al-Nadir.
    
    Tutto procedeva per il meglio: Al-Nadir era soddisfatto del suo nuovo schiavo, a cui si era sinceramente affezionato, e questi sembrava aver riacquistato il suo equilibrio e la sua voglia di vivere. Ogni giorno il suo bagaglio si arricchiva di nuove esperienze, via via che Al-Nadir lo guidava alla scoperta del sesso fra uomini. Il culmine lo raggiunse quando, una sera, Al-Nadir, dopo averlo fatto mettere a quattro zampe, intinse un dito nel miele e glielo spinse nell’ano. Frate Martino era vergine, ma sapeva che prima o poi quel momento sarebbe arrivato, ne aveva il terrore ma in un certo senso non vedeva l’ora. Per questo non fece niente per sottrarsi a quanto stava per accadere e quasi si stupì della facilità con cui il dito, unto di miele, gli scivolò dentro senza causargli alcun fastidio. Quello che non si aspettava fu il fatto che, dopo averglielo pistonato dentro alcune volte, Al-Nadir estrasse il dito, poi si accosciò e, premendogli il volto nello spacco, cominciò a leccare avidamente l’orifizio sbavato di miele! L’imbarazzo gli strozzò un momento la gola, ma subito dopo un piacere indescrivibile lo invase, un piacere più morale, che fisico, al pensiero che un uomo come Al-Nadir lo stesse leccando in quel posto lì. Ad un tratto, provò l’impulso di offrirglisi al massimo, di aprirsi il più possibile, e allora fu lui stesso ad allargarsi le natiche con le mani, onde rendergli più agevole l’operazione.
    
    Ma era anche il segnale che l’altro stava aspettando, il ...
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