1. Frate martino - 5


    Data: 30/04/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad, Fonte: Annunci69

    ... bevuto.
    
    Un po’ imbarazzato, frate Martino si sedette sui cuscini accanto e lui e prese la coppa, portandola alle labbra. Il liquido acidulo, leggermente alcolico gli pizzicò la lingua, ma era buono… straordinariamente saporito.
    
    Al-Nadir lo fissava intensamente.
    
    “Ti piace?”, gli chiese.
    
    “Sì, messere…”
    
    L’altro sorrise, riprendendo la coppa:
    
    “Credo che anche le huri ne gustino in paradiso.”, ne bevve un sorso e gliela ripassò.
    
    In breve, la coppa fu vuota, venne riempita e nuovamente vuotata. Tra l’alcol e il profumo intenso dell’incenso, frate Martino cominciò a sentirsi la testa leggera, come galleggiante su una nuvola di nebbia. Nemmeno si accorse che l’altro lo aveva tirato più vicino a sé, passandogli un braccio attorno alle spalle, né che d’un tratto gli sfiorò con le sue le labbra ancora bagnate del sidro appena bevuto.
    
    “Dalle tue labbra è ancora più saporito…”, mormorò Al-Nadir.
    
    Un uomo lo aveva appena baciato… ma frate Martino non ci trovò nulla di sconveniente, anzi ebbe quasi la sensazione che non vedesse l’ora che succedesse. Al-Nadir aveva bevuto di nuovo e gli sorrideva… le sue labbra erano bagnate… desiderabili… irresistibili… sembravano sprigionare un potere misterioso che lo attirava… e lui rispose: si protese in avanti e poggiò le sue labbra su quelle anelanti dell’altro.
    
    Non fu un bacio fuggevole: le labbra rimasero incollate, finché simultaneamente le lingue scivolarono l’una nella bocca dell’altro e si avvinghiarono in una ...
    ... danza dapprima esitante, almeno da parte di frate Martino, e poi via via più frenetica, mano a mano che ne gustava per la prima volta la voluttà.
    
    Qualche istante dopo, frate Martino era nudo, stretto fra le braccia di Al-Nadir, che ne esplorava il corpo con carezza fameliche e impudiche. Quando sentì le mani dell’altro lisciargli il culo, indugiare vogliose sulle polpose rotondità, insinuarsi nello spacco fino sfiorargli l’orifizio, frate Martino provò un brivido strano e un altrettanto strano languore, che nulla avevano a che vedere con i piaceri goduti fino ad allora.
    
    Fu in quel momento che Al-Nadir si scoprì, rivelando un sesso forte e carnoso in piena erezione. Fu istintivo per il frate avvolgerlo con la mano e iniziare a segarlo, del resto non era la prima volta che stringeva e masturbava la virilità di un altro uomo. Ma non era questo che Al-Nadir voleva, aduso com’era ai piaceri raffinati dei postriboli levantini; e infatti, dopo un po’, cominciò a manovrare in modo da spingere la testa di frate Martino sempre più vicina al suo cazzo.
    
    Inebriato dall’euforia del momento, il giovane non se ne accorse, finché la cappella bagnata di Al-Nadir non gli sfiorò le labbra: tentò allora di scostarsi, sopraffatto da un moto di repulsione, ma la presa sulla sua nuca divenne ancora più ferma e più forte la pressione del cazzo sulle sue labbra.
    
    “Aprì la bocca, mio diletto, - gli sussurrò Al-Nadir, fermo ma ciononostante con il solita dolcezza – prendi in bocca il mio fiore… ...
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