L'invisibile e l'infinito
Data: 17/12/2020,
Categorie:
Etero
Autore: King David, Fonte: EroticiRacconti
... Non hai voglia di fare l’amore con me
- Sto morendo. Mi hai sentito. Ma non so se posso fidarmi
- Da quando sono cieco, ho dovuto fidarmi
Lei mi bacia, poi si allontana. Sento un rumore come di bottoni, poi un tonfo sordo, per terra. Si adagia sul letto.
- Amami, per favore – mi dice
Mi avvicino a lei, la bacio in bocca. È un po’ rigida e tremante. Cerco di scioglierla, con le mani e con i baci. Passo la bocca sul volto, le bacio le orecchie. Scendo sul collo, sul seno. Ha le tette abbastanza piccole ma i capezzoli grandi, decisi. Li prendo in bocca, sanno di sale. Lei sussulta. E con la mano forte mi afferra di nuovo il pene, e ricomincia a segarlo. Intanto scendo, sono sul pube. È pelosa, fradicia, meravigliosa. Le apro le labbra con le mani, sento la clitoride gonfia e pronta a spruzzare. Le lecco la clitoride, ed intanto con un dito la penetro. Lei inarca la schiena. È pronta per essere penetrata, ma non l’ho ancora vista tutta. Con la bocca scendo lungo le cosce. Scendo su quella destra, ha un quadricipite muscoloso, ben tornito, le ginocchia da sportiva. Le passo la lingua sul polpaccio, liscio di ceretta, arrivo alla caviglia, al piede affusolato. La bacio sul collo del piede, poi le dita, le metto in bocca. Lei geme. Risalgo con la bocca, ora è il turno dell’altra gamba. Scendo lungo la coscia, arrivo al ginocchio. Lei si irrigidisce. Mi stringe forte la mano. Dopo quel ginocchio non c’è più niente, se non un moncherino di muscoli e di ossa.
Anche ...
... io, lì per lì, rimango sorpreso. Mi aveva taciuto la cosa fino all’ultimo, e io non me ne ero accorto fino a quel momento. Ed è quasi venti minuti che facciamo l’amore. Forse lei si aspetta che a quel punto un uomo si alzi, e, disturbato, se ne vada. O forse è abituata che gli uomini se ne vanno prima, non appena vedono la protesi. Con me ha avuto un vantaggio dovuto alla mia cecità. Ma quella protesi, e quel moncherino, mi lasciano indifferente. Non solo perché in Afghanistan ne ho viste tante, di quelle protesi. Sui civili, anche bambini, donne, anziani. E sui miei commilitoni. Ma perché in quel momento ho voglia di amarla. Sento il mio pene ancora duro.
Allora mi richino su di lei e la bacio anche lì, dove non se lo aspetta.
- No, ti prego, lì no. Non baciarmi lì. Lasciami stare lì
- Fidati. Voglio amarti ovunque
Con l’altra mano la masturbo, lei riprende a godere e a gemere. E allora poi mi alzo, le divarico le gambe e la penetro. La stringo a me e spingo forte. Poi la giro, perché sento che ha un culo sodo e forte, e la voglio prendere da dietro. Senza una gamba fa un po’ fatica, ed è quasi stesa a pancia in giù, più che altro. Le sono seduto appena dietro il culo ed intanto la penetro. La sto accarezzando in viso, mi ha preso il dito e lo sta ciucciando. La sento godere forte, e anche io ora ci sto mettendo potenza, quasi rabbia, le apro con la mano per bene le natiche, spingo duro, voglio venirle dentro. Urlo – era tanto che non lo facevo – e sta urlando ...