Il segreto del vittoriale 3
Data: 14/12/2020,
Categorie:
Etero
Autore: tiguardo69, Fonte: Annunci69
... mi ripeteva. «Ti sento tutto, ti voglio tutto dentro». «Non farlo uscire, ti prego, toccami la clitoride». Non riuscivo più a coordinare i movimenti, sentivo che quel corpo mi apparteneva ed a lui dovevo rendere omaggio. Presi a muovermi forsennatamente mentre sentivo la figa di Silvia allargarsi sempre più per ricevermi. «Adesso, adesso, ti prego... vieni, vienimi dentro». Quasi come a volermi liberare, inarcai la schiena e cominciai a spingere con tutta la forza che mi ritrovai sino a quando non sentii le tempie scoppiarmi. L’orgasmo ci sconquassò e mentre sentivo la sua voce incitarmi, anche se non distintamente capivo cosa dicesse, cominciai ad emettere grida di piacere e forse avrò pure detto qualche frase scurrile, ma il piacere che mi pervase non mi permise di cadenzare le frasi. Fu un’ora di battaglia senza tregua da lasciare privi di fiato, non ricordavo di aver mai vissuto così intensamente un incontro galante. Era uno splendido esemplare di femmina, così fresca e selvaggia al tempo stesso, alternava momenti di furiosa passione, di cui lei stessa sembrava stupirsi, ad altri d’infinita dolcezza. L’essere che avrei sempre ...
... voluto possedere, incredibilmente donna, eppure altrettanto sorprendentemente bambina, era ora sotto di me e tra le mie braccia a dare un significato al mio essere uomo, provocandomi indicibili emozioni. Conobbi tutto di lei, sentii vibrare con me ogni centimetro del suo corpo, udii tutte le sfumature del suo ansimare, la sentii gemere e urlare fino a perdere ogni inibizione e ancora una volta mi resi conto di quanto nella vita non si finisca mai di poter rimanere sorpresi di noi stessi, nemmeno quando ci sembra di aver già provato tutto. Fu completamente diversa da qualsiasi precedente esperienza. Ci riprendemmo senza dire una parola, tutto era già stato detto dai nostri corpi e per diversi minuti non sentimmo l’esigenza di aggiungere altro. Dovemmo stare addirittura un po’ lontani per riprenderci la propria identità. Poi finalmente riuscimmo a parlarci, ma non di cosa era stato poc’anzi. Dalla finestra s’intravedeva il sole ed una leggera brezza di scirocco si era intanto levata. Una coppietta sulla spiaggia stava raccogliendo i loro effetti personali mentre in lontananza una ragazza in costume faceva jogging seguita dal suo cane.