Il segreto del vittoriale 3
Data: 14/12/2020,
Categorie:
Etero
Autore: tiguardo69, Fonte: Annunci69
... preoccupare, stai ferma lì che provvedo subito. Scusami, sono stato sciocco, non ho pensato di avvertirti che di giorno la tolgono e bisogna usarla con parsimonia». «E come farai?» «Ho un’autoclave di emergenza che posso attivare, solo che devo chiederti di farne economia, perché non contiene molti litri e dovrei rinfrescarmi anch’io… solo un minuto per aprire la valvola e potrai proseguire». «Okay!» Uscii all’esterno, dov’era ubicata la cisterna. Il gabbiotto che la conteneva, che faceva anche da ripostiglio per vari attrezzi da giardino, era proprio a fianco della finestra del bagno, in modo da consentire un innesto diretto dei tubi nel locale. Aprii il rubinetto: «Sta arrivando?» «Sì, è tutto a posto! Grazie!» Mi voltai per rientrare: Silvia aveva aperto leggermente l’infisso, forse per fare uscire il vapore prodotto dalla doccia ed i miei occhi non poterono fare a meno di imbattersi nuovamente nel suo corpo nudo. Non so se fu l’intensità del mio sguardo a farla voltare o un gabbiano passeggero col suo battito d’ali, so solo che si girò verso di me, come se avesse percepito quanto fossi calamitato da quella visione ed invece di scappare imbarazzato per quell’atteggiamento voyeuristico rimasi lì con un’espressione probabilmente così persa che lei esclamò: «Vuoi anche farmi una radiografia?» «Come?» trasalii subito. «Era una battuta, sciocco…» e vedendomi in difficoltà aggiunse: «Non dovevi farti anche tu una doccia?» «Sì» «E che aspetti? Non dobbiamo risparmiare l’acqua? ...
... Togliti i vestiti e vieni sotto anche tu.»
«Veramente non sarebbe un po’ imbarazzante?» «Perché? Credi che non sappia com’è fatto un uomo?… E per quanto riguarda me, dopo mezz’ora che mi sento i tuoi occhi addosso, pensi che possa ancora scandalizzarmi?» «Non è mezz’ora che ti osservo!» «Fossero anche cinque minuti, dallo sguardo che avevi, mi sembra che tu non abbia tralasciato nemmeno un neo, quindi non ho più segreti, ti pare? Quindi dacci un taglio ed evitiamo che si svuoti l’autoclave». Forse come invito poteva sembrare un po’ brusco, ma una cosa era certa: stavo per fare una delle docce più piacevoli degli ultimi cinque anni e non vidi l’ora di levarmi di dosso gli abiti per approfittarne. Ci ritrovammo in salotto, uno accanto all’altro, avvolti in grandi e morbidi asciugamani bianchi. Sotto il getto Silvia aveva preso a scherzare, ironizzando sul mio fisico ed era nato un simpatico gioco a rincorrerla per tutta la casa, che era terminato lasciandoci esausti sui tappeti ai piedi del divano. I suoi capelli, ancora bagnati, ricadevano sul decolleté, producendo piccole gocce, che scivolavano lentamente sulla sua pelle. A un tratto si voltò per guardar l’ora sulla grande pendola appesa alla parete sinistra, erano le 14,23 ed il nodo che legava il telo all’altezza del busto, si sciolse, facendo sgusciare fuori i suoi seni. Anche sotto la doccia l’avevo avuta nuda e così vicina, ma l’atmosfera era stata così giocosa che non avevo provato la sensazione che invece ora mi ...