1. Il segreto del vittoriale 3


    Data: 14/12/2020, Categorie: Etero Autore: tiguardo69, Fonte: Annunci69

    ... saliva così prepotentemente dall’interno. Se ne rese conto, perché si fece improvvisamente seria e vidi una scintilla di fuoco nei suoi occhi, quando prese la mia mano e se lo appoggiò sulle morbide forme esposte. «Avevamo un discorso in sospeso… forse è giunto il momento di finirlo» furono le sue parole, prima che le sue labbra aderissero alle mie, impedendomi di emettere qualunque suono per risposta a quella frase. Dopo il primo momento di sorpresa ripreso coscienza del mio essere mi ritrovai ad accarezzare quel corpo voluttuoso; ma più che accarezzare mi ritrovai a sfiorare appena il corpo di Silvia, assaporai il tocco della sua pelle, riplasmai le sue caviglie, i polpacci, le ginocchia. Ritornai giù verso i piedi, li sentì fremere. Tornai su verso l’incavo delle cosce e facendo finta di nulla m’insinuai morbidamente sul suo sesso. Vidi il corpo di Silvia incunearsi al passaggio sapiente delle mie mani, credo avesse voluto aprirsi completamente a me, ma, evidentemente, non ancora eccitata al punto giusto contrasse le cosce quasi a voler bloccare quella mano che le martoriava il sesso. Silvia non si ritrasse, lei prese a dimenarsi in un modo che oserei definire indecente. Le mie mani, consce del loro potere approfittavano della situazione. Il sesso di Silvia era caldissimo, sentivo i suoi movimenti; le natiche si muovevano in sincronia e mi piaceva stuzzicare il tenero orifizio passando il braccio lungo il sentiero appena increspato da una leggera peluria che conduceva le ...
    ... mie dita sino a lui. Silvia sentiva di essere pienamente posseduta dalle mie carezze, dai miei baci, ma ciò nonostante ebbe la forza di allungare una gamba e con il piede cominciò a massaggiarmi, lentamente, il pene, e mentre lo faceva sentivo il suo respiro aumentare, sentivo la sua flebile vocina che sembrava interrogarmi: «Posso baciarti il sesso?, posso stringerlo tra le mie labbra?, voglio sentire la tua verga strofinarmi sulle labbra, sentire l’aspro che si sprigiona; voglio morderlo, farti male, sentirti gemere di paura e di eccitazione mentre lo tengo stretto tra i miei denti». Vidi Silvia compiere una mezza piroetta, sentii afferrarmi il cazzo, lo prese in bocca e cominciò a succhiarlo ad inghiottirlo tutto intero sino in fondo. Il mio corpo a quel punto si abbandonò a inaudite oscenità, mi misi alla ricerca della fonte del suo piacere, le mie dita si avventurarono sino all’entrata della fica e con la lingua cominciai a preparare il terreno per l’entrata del mio cazzo. «Attento», disse Silvia, «fai piano solo la punta». Mi ritrassi pensando di farle male ma lei si avvicinò quasi non volendo perdere l’occasione e cacciò dentro la metà del mio sesso rimanendo ferma un attimo come sorpresa; a quel punto cominciai a muovermi ritmicamente cadenzando con colpi dolci e decisi l’andirivieni dei nostri corpi. Silvia, quasi come a non permettere di fuggire aveva preso la base del mio cazzo e coordinava i movimenti, li accompagnava, li incoraggiava, li accelerava. «Più forte», ...