-
Lettera di una madre
Data: 13/12/2020, Categorie: Tradimenti Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69
... marito era un buono e non ebbe difficoltà a rammaricarsi e sentirsi in colpa quando, alla fine della copula, sfilandogli il preservativo usato, gli feci notare che, nella foga dell’amplesso, si era rotto e che lo sperma mi aveva invaso l’utero; era decisamente indegno quello che stavo facendo, ma era l’unico modo per coprire una colpa ormai commessa; mi rassicurò con la speranza che, se fosse successo, almeno fosse una femmina, finalmente, perché la desiderava. Fu da quell’incidente che nascesti tu, mia cara; e ti dirò che fu con una gioia immensa che tutti accogliemmo la notizia che avrei avuto una bambina; nessuno aveva neppure accennato all’ipotesi di abortire, anche perché non era consigliabile per il mio stato di salute; tutta la famiglia invece si trovò ad attendere come un Messia la bambina che avrebbe completato la nostra famiglia e la nostra gioia. Un mese dopo ero certa della maternità e ripresi i viaggi di visita ai miei a Roma; ma stavolta mi facevo precedere da una telefonata a Paolo che mi veniva a prendere alla stazione e mi portava nel suo studio, ormai alcova definita per le nostre sessioni amorose; lì mi scatenavo nel piacere più vario ed intenso possibile, percorrendo tutti i sentieri della copula e tutte le forme del rapporto sessuale, conosciute o inventate sul momento. Passavamo in genere l’intera mattinata e raggiungevo il paese solo nel primo pomeriggio; talvolta rientravo in giornata, con somma meraviglia di mia madre che aveva perfettamente ...
... capito che avevo un amante a Roma ma solidarizzava con me e mi suggeriva solo, assai spesso, di usare prudenza; più volte, infatti, con terrore, mi ero accorta che paesani che avevano viaggiato con me vedevano perfettamente che a Roma c’era ad aspettarmi qualcuno; ma non me ne preoccupai molto. Purtroppo, però, le notizie a mio marito arrivavano, filtrate, edulcorate, confuse, frammentarie, ma comunque tali da turbare l’equilibrio della famiglia; più volte mi chiese se a Roma mi aspettava abitualmente qualcuno e, per non contraddire troppo frontalmente le voci che correvano, gli parlai di Paolo e gli dissi che, lavorando nella zona della stazione, talvolta mi ero fermata a bere con lui un caffè; ipocritamente, gli portai persino i saluti del vecchio amico. Dovetti interrompere i miei viaggi quando i pancione li sconsigliò vivamente e rinunciai al mio sesso mensile per un lungo periodo, fino a che non mi fu possibile lasciarti a mia suocera e ai tuoi fratelli e ripresi il pellegrinaggio dai miei genitori, ufficialmente, ma in realtà, alla mia dose mensile di sesso goduto e soddisfacente; nel corso del tempo, scemò notevolmente l’amore per mio marito e mi accorsi che spesso per lunghi mesi non ci incontravamo a letto neppure per caso. Fu, quella, la parte più dolorosa della mia vicenda, quella in cui coscientemente distrussi un amore che mi aveva portato lontano dalla mia realtà per calarmi in una nuova dimensione; di colpo, tutto finiva per pesarmi e i nostri rapporti ...