1. Lettera di una madre


    Data: 13/12/2020, Categorie: Tradimenti Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69

    ... il mondo esterno; dai seni, Paolo passò al ventre ed alla vulva dove si lanciò in un lungo e gustoso cunnilinguo che mi svuotò.
    
    Il desiderio di entrambi era ora la penetrazione in vagina; lui voleva sentire il calore del canale vaginale riempito dalla sua mazza; io ardevo dalla smania di sentirmi impalata da quell’asta che m appariva meravigliosa; quando sentii che accostava la cappella alla vagina, ebbi un momento di resipiscenza e tornai a dirgli che non ero protetta e che certamente ero nel periodo più fertile del ciclo; mi rassicurò e lo sentii con gioia sfondarmi il ventre fino al’utero.
    
    Purtroppo, la gioia si dissolse di colpo quando, all’apice di un orgasmo stratosferico, mentre mi perdevo nel languore della libidine pura, avvertii nettamente gli spruzzi dello sperma sparati direttamente sul collo del’utero; gli urlai la mia rabbia e il mio timore, ma lui non poté che assumere un atteggiamento di totale contrizione; balbettò che aveva troppa voglia, che il mio corpo lo aveva disorientato e comunque non si impedì di versarmi in vagina uno tsunami di sperma.
    
    Ero abituata, con Giovanni, che, quando avvertivamo gli stimoli dell’orgasmo, lui si ritirava velocemente dalla vagina, si appoggiava sul ventre e versava il suo orgasmo sul mio ombelico; era diventato quasi uno standard delle nostre copule, quando non avevamo a disposizione un preservativo; non ero riuscita a farmi prescrivere la pillola anticoncezionale per contrasti col mio organismo, ma eravamo ...
    ... diventati una coppia veramente affiatata anche in questo.
    
    Lo maledissi in tutti i modi e gli urlai tutta la mia rabbia; cercò di rabbonirmi affermando che le possibilità di un’inseminazione non erano poi così alte; comunque, neppure alla pillola del giorno dopo potevo pensare di ricorrere per gli stessi problemi che rendevano sconsigliabile l’uso dell’anticoncezionale; l’unica possibilità che rimaneva, se non volevo correre rischi, era di fare sesso con Giovanni il giorno dopo e creare un ‘incidente’ che giustificasse l’eventuale gravidanza.
    
    Lasciai Paolo molto turbata per l’imprevisto, ma ‘cosa fatta capo ha’ e non c’era rimedio; mi rassegnai ad aspettare gli eventi e ci salutammo con un certo astio che col tempo sarebbe sfumato; andai a trovare i miei, mi trattenni da loro per piccole commissioni, non dovetti dare nessuna spiegazione del mio soggiorno romano; il pomeriggio del giorno seguente, come d’accordo con mio marito, ripresi il treno per casa e tornai col volto sorridente di sempre.
    
    Il primo pensiero, naturalmente, fu di procurarmi un preservativo; non mi fu difficile, la sera stessa, fare un poco la graziosa con Giovanni e convincerlo a fare l’amore, col preservativo; fu dolce come al solito e sentii una punta di colpa amareggiarmi il cuore mentre mi comportavo da perfetta adultera per creare i presupposti necessari, qualora fossi rimasta incinta, per attribuire a lui la nuova maternità, decisamente anomala alla mia età e a dieci anni dall’ultimo parto.
    
    Mio ...
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