1. Quel che è fatto è reso 2


    Data: 05/11/2020, Categorie: Etero Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69

    ... lei che gli spruzza sul ventre umori e liquidi ad ogni orgasmo; trattiene il suo quando legge sul viso di lei le smorfie di piacere che poche volte ha visto apparire in una copula; tira giù il corpo di lei, solleva il suo e unisce le labbra in un bacio di grande passione.
    
    “Voglio sentire lo spruzzo del tuo sperma nel mio utero; deciditi a venire o ti ammazzo!”
    
    Minaccia la donna scherzosamente; con un gesto repentino, lui la rovescia sul letto e la sposta sotto di se; la sovrasta con la figura imponente ma non ritira il sesso di un centimetro; si tiene piantato, osso contro osso, e la monta quasi con violenza; Ornella spalanca totalmente le cosce e cerca il contatto più intenso tra i due inguini; sente nettamente ogni colpo quando lui le sbatte contro e si inebria a sentire scosse tutte le fibre del corpo; lui le esplode nell’utero uno tsunami di sperma.
    
    La donna esprime la sua felicità urlando ad ogni spruzzo che le colpisce il ventre; lo abbraccia frenetica, lo bacia dappertutto; urla e gode, geme e lo accarezza, sente di appartenergli, ha la sensazione, per la prima volta, di fondersi con lui in un orgasmo che non ha confronti; si abbandona languida e sente il corpo di lui rilassarsi sul suo all’apice del godimento; si sente felice, vorrebbe non interrompere mai quella fusione quasi perfetta.
    
    “Amore, ti rendi conto che mi stai mandando fuori da tutto? Non ce la farò a rinunciare a te se mi dai momenti come questo di piacere angelico.”
    
    “Piccola cara, non so ...
    ... se ne hai piena coscienza, ma noi stiamo mettendo il sigillo alla fine di un matrimonio sbagliato e all’inizio di una storia immensa; anche se, fra vent’anni, pure con te dovessi fare i conti con qualcosa che non quadra, io in questo momento vorrei morire per farlo nel momento più bello della mia vita; sarà dura, per rendere eterna questa felicità; domani ci tocca riprendere contatto con la realtà; ma ora so che un obiettivo ce l’ho; e sei tu.”
    
    “Non vuoi tentare ancora di ricucire con Ofelia?”
    
    “Siamo in luna di miele e voglio sverginarti. Hai del lubrificante adatto?”
    
    “Si; chissà, forse sapevo che ci saremmo incontrati a letto, lo volevo da un bel pezzo, ma eri felicemente sposato.”
    
    Va in bagno e torna con il tubetto del gel; Rolando la fa sistemare carponi sul letto e le va a leccare il buchetto; allarga le natiche piccole e sode fino a portare alla luce l’orifizio bruno e rugoso; passa la lingua con gusto, con amore su tutta la parte, dalla vulva fino al coccige; con le dita, apre l’accesso e lo unge col gel fino a quando tre grosse dita entrano nel canale rettale.
    
    Cerca di abituare l’ano all’apertura massima, al limite del dolore, e continuamente le chiede se può precedere, al punto che lei gli urla di fare il suo dovere e di sfondarla, perché lo vuole, perché ha il dovere di farlo, perché vuole che sappia, per sempre, che è stata sua per scelta, non per caso; quando sente che l’organo è pronto ad essere violato, le chiede di girarsi e la solleva per i piedi ...
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