Danilo e federico - finale parte i: serena (14)
Data: 25/04/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: vgvg91, Fonte: Annunci69
... Serena non accennò minimamente alla nostra conversazione: ne fui immensamente grato. Poi, facemmo una lunga passeggiata nel parco. La donna continuava a fumare, mentre salutava distrattamente i suoi compagni. Io e Danilo le stavamo dietro, ascoltandola lamentarsi di alcuni comportamenti bizzarri degli altri pazienti della struttura e della maleducazione di uno degli inservienti.
«Finalmente l’inverno è finito» disse infine, levando lo sguardo al cielo.
Il sole era ormai sul punto di tramontare, quando Danilo si rivolse alla madre: «Noi dobbiamo proprio rincasare, ci aspetta un bel po’ di strada per tornare a Milano». Serena annuì e si fermò. La sua espressione divenne improvvisamente dura quando disse molto pragmaticamente al figlio: «Se te lo fai scappare, sei pregato di non presentarti mai più qui». Non sapevo dove nascondere la faccia, nuovamente paonazza. La donna diede un colpetto sulla spalla di Danilo e proseguì, fermandosi accanto a me. Poi mi sussurrò all’orecchio: «Stagli vicino». Ci voltammo entrambi a guardarla, mentre rientrava pacificamente nella struttura. Improvvisamente, il mio cuore traboccò di profondo rispetto per la straordinaria forza di quella donna.
Arrivati all’auto, dissi a Danilo: «Portamici ogni volta che vorrai. È una donna di rara sensibilità e vorrei consigliarle un sacco di libri da leggere».
«Va bene» rispose. Sembrava colmo di gratitudine. «Cosa vi siete detti?» si affrettò a dire, con sguardo circospetto.
«Poche parole, ma ...
... illuminanti. Ah, per cortesia» aggiunsi, piegando la testa per rientrare nell’abitacolo. «Chiamala “mamma”».
Era notte fonda quando arrivammo a Milano. Sia io che Danilo eravamo stanchi morti, al che mi propose timidamente: «Vuoi… restare a casa da me stanotte? Domani è domenica, potremmo trascorrere la giornata insieme». Esitò un attimo, poi aggiunse rapidamente: «Accetto anche un no, non ti preoccupare».
Lo guardai intensamente, poi gli dissi con una vena ironica nella voce: «Hai già intenzione di farmi scappare? Tua madre non la prenderà per niente bene».
«No, non servirebbe. Verrei a riprenderti» rispose lui.
«Certo che vengo da te».
Quando entrammo in camera da letto, la tensione nell’aria si fece palpabile. I nostri occhi si cercarono diverse volte, mentre ci preparavamo per andare a dormire. Mi accomodai nel letto e Danilo fece lo stesso, spegnendo le luci. Questa volta, avevo intenzione di lasciargli campo libero, affinché si gestisse come meglio preferiva, assecondando i suoi tempi.
«Beh, buonanotte» mi disse, con voce burbera.
«Buonanotte» risposi tranquillamente. Senonché, dopo qualche secondo, lo sentii avvicinarsi, circondarmi con le braccia e spingere il suo enorme sesso sul mio ano.
«Ho campo libero?» mi sussurrò all’orecchio con dolcezza, provocandomi un brivido di piacere.
«Speravo che me lo chiedessi» gli risposi con voce suadente. «Fammi tuo».
Non se lo fece ripetere due volte: prese a baciarmi l’orecchio, scendendo lungo il collo ...