Penne scopate
Data: 27/10/2020,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: adad, Fonte: Annunci69
... imperterrito, uscendo da dietro il bancone e venendo verso di me.
Che posso dire? se vedermelo a una certa distanza era bastato a scombussolarmi, trovarmelo di fronte a mezzo metro, col suo profumo muschiato ad avvolgermi, ad irretirmi… Mi persi nel suo sguardo… Le mie ultime resistenze crollarono.
“Quello passivo…”, mormorai a fior di labbra.
“Perfetto. Allora, mi faccia capire le sue emozioni.”, e mi prese la mano, portandosela all’inguine.
Stralunato, cominciai a palpare l’involto voluminoso, che incrementò le sue dimensioni, sviluppando un’appendice, che andò allungandosi verso l’alto, sotto i pantaloni. Che diavolo stavo facendo? Me lo chiedo adesso, non certo allora, che con una mano gli palpavo le palle e con l’altra tasteggiavo la lunga mazza compressa sotto le mutande.
“Adesso che ha fatto eccitare il suo partner, - disse il commesso con voce sorda – come prosegue?”
E come proseguo? Meccanicamente, mi inginocchiai, gli slacciai i pantaloni, che gli afflosciarono alle caviglie, gli abbassai le mutande fino alle ginocchia e afferrai il cazzo poderoso, che appena libero era venuto a sbattermi contro la guancia. Lo afferrai alla base, fissandolo e annusandone l’afrore dolciastro… Ero completamente perso… Poi me lo accostai alle labbra e presi a slinguare il glande sbavato di sugo.
Lo ripulii per bene, infilando la punta della lingua sotto la pelle carnosa del prepuzio e scavando nella boccuccia sulla punta, onde raccoglierne le primizie, di cui sono ...
... ghiottissimo, come sanno bene i miei lettori. Infine, lo ingoiai e presi a succhiarlo. E non c’è altro da aggiungere, se non i fremiti e i sospiri del commesso, che stava lì, a gambe larghe per quanto possibile, con i pantaloni afflosciati alle caviglie, gli slip alle ginocchia, fradici sul davanti, mentre la mia bocca andava oscenamente su e giù lungo la sua mazza.
I miei risucchi si mescolavano ai suoi gemiti sempre più profondi, finché lui mi fermò la testa, tirandosi indietro:
“Ok, - disse con voce roca – ho capito. Immagino, a questo punto, che il suo partner sia impaziente di scoparle il culo…”, e così dicendo, mi tirò in piedi, mi fece voltare, mi passò attorno le braccia, slacciandomi i pantaloni e strattonandomeli giù assieme alle mutande.
Mi spinse ad appoggiarmi con le mani al bancone, in modo da farmi chinare in avanti e mi tirò su la maglietta, così da scoprirmi per bene il posteriore.
Avevo gli occhi chiusi, mentre sentivo le sue mani pastrugnarmi le chiappe.
“Un culo da sballo… - lo sentii mormorare, avvertendo quasi la bava che gli colava dalla bocca – si ricordi di scriverlo nel suo prossimo racconto.”
Poi, me le sentii allargare con foga, mi sputò dritto sul buco e spinse dentro la saliva con due dita. Mi diteggiò per un po’, annientando le mie resistenze e sfrangiandomi il buco del culo come un vecchio calzino. Cazzo, se era esperto: chissà a quanto altri, prima di me, aveva preso le misure! Mi sentii tutto un fuoco dentro, le palle mi si ...