Penne scopate
Data: 27/10/2020,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: adad, Fonte: Annunci69
... sulle labbra piene… dischiuse…
“Non capisco… - balbettai – cosa c’entra?”
“Vede, - prese a dire, mentre poggiava delle penne sul bancone – le nostre penne sono scopate.”
“Come, scopate?”, lo interruppi.
“Intendo dire che ognuna di esse ha uno scopo particolare, uno scopo preciso.”, mi spiegò, accentuando il sorriso, forse indovinando l’equivoco in cui ero caduto.
Lo fissai, aggrottando le ciglia.
“E’, semplice. – disse il ragazzo – Ognuna è progettata per un determinato genere letterario e per esprimere determinate emozioni… a meno che lei non sia uno di quegli eretici che scrivono al computer, Dio non voglia!”
“Certo che no!”, feci io con aria scandalizzata.
Mentivo spudoratamente, ovvio, ma ero troppo curioso di vedere dove sarebbe andato a parare. Un sorriso sfavillante gli illuminò il volto già incantevole di suo.
“Non ne avevo dubbi, - fece – lei ha l’aria troppo intelligente. E mi dica: che genere scrive? Poesia? Gialli?...”
“E questo che c’entra, scusi?”
“E’ importante che io lo sappia, vede, che condivida in un certo senso le sue emozioni, per poterla consigliare al meglio. Contrariamente a quello che si crede, le penne non sono tutte uguali: alcune cose vanno scritte con la penna a sfera, altre con la stilografica… quando non addirittura con inchiostro e pennino.”
“Beh, io scrivo racconti per adulti.”, dissi un po’ impacciato.
“Ah, interessante… allora direi che le ci vuole una penna a gel, che le permette un tratto più ...
... fluido e scorrevole.”
“Ok”, dissi, cominciando a pentirmi di essere entrato in quel negozio, se non fosse stato per la straordinaria bellezza del commesso.
Mi aspettavo che mi consegnasse una penna o mi chiedesse di che colore, invece:
“Quindi letteratura erotica, giusto?”
A quel punto decisi di stare al gioco.
“Appunto”
“Di che tipo, scusi: soft o… hard.”
“Beh, diciamo per adulti… molto adulti!”
“Lei è simpatico.”, disse il commesso, aprendo un cassetto sotto il piano del bancone.
Poi si fermò e rimase un momento assorto.
“Mi perdoni… - disse alla fine con una certa esitazione – I suoi racconti sono di genere etero?…”
“Omo”, sparai in un soffio.
“Ooookey! – fece con esultanza – lo avevo sospettato, sa? Ho giusto quello che fa per lei.”
“In che senso, lo aveva sospettato, scusi?”
“Volevo dire... Lei ha un modo di fare troppo fine per essere uno scrittore etero… porno etero, intendo.”
“Perché, come sono gli scrittori porno etero?”, chiesi ridendo.
“Lasci perdere… Mi dica, invece: lei che ruolo ricopre nei suoi racconti?”
“Che ruolo ricopro? Cosa intende?”
“Beh, sappiamo bene che l’autore è parte attiva nello svolgimento della storia che va raccontando. In genere, l’autore si identifica in uno dei personaggi: lei è l’attivo o il passivo?”
“Ma cosa diavolo le interessa, scusi? – feci, cominciando un po’ ad alterarmi – Io sono qui per comprare una penna, basta.”
“E io ho il dovere di servirla al meglio.”, rispose lui ...