Storie della storia del mondo, 1 - i primordi
Data: 15/10/2020,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: adad, Fonte: Annunci69
... squittio; ma una cosa non avevano smesso: di abbeverarsi l’uno alla sorgente dell’altro e di sfamarsi del reciproco nettare.
Un giorno, però, il Creatore era affacciato a una finestra del Paradiso e ammirava compiaciuto la sua creazione, che nel frattempo aveva progredito.
Ad un tratto, però:
“Che strano, - si disse – tutti gli altri animali crescono e si moltiplicano, e solo i due umani non si riproducono… Dov’è che ho sbagliato?”
Rimase a lungo a rimuginare sul problema.
“Accidenti, che imbecille che sono! – esclamò alla fine, mentre un’intuizione gli attraversava fulminea la mente – Li ho fatti dello stesso sesso tutti e due! Non sono maschio e femmina, come tutti gli altri… Ma come ho potuto?... Si vede che ero così compiaciuto dell’opera meravigliosa che avevo compiuto, da non accorgermi… E adesso come rimedio? L’unica è impastare un altro umano e farlo femmina… Accidenti, che pasticcio!”
Uscì di soppiatto dal Paradiso e cominciò ad aggirarsi nel mondo, per cercare del fango che andasse bene ad impastare una femmina; ma il fango incontaminato dei primordi non esisteva più: dappertutto era scagazzato e spisciato dalle miriadi di animali, che nel frattempo si erano riprodotti e moltiplicati. E anche gli umani avevano contribuito, naturalmente.
Non trovando della materia prima che andasse bene:
“A mali estremi, estremi rimedi.”, si disse il Creatore e fatto calare un sonno pesante sulle palpebre dei due giovani umani, staccò una costola dal fianco ...
... di Slut e creò un umano femmina.
“E adesso crescete e moltiplicatevi pure voi.”, disse sollevato.
Per un momento fu tentato di eliminare Var, che rischiava di scombinare i disegni divini, o quanto meno di fare il terzo incomodo, ma poi decise di lasciarlo al mondo, poveraccio: in fondo, non era colpa sua se qualcosa era andato storto nella Creazione… che continuasse almeno a godersi le delizie di quel paradiso terrestre, finché poteva. Ebbe cura, però, prudentemente, di prenderlo e trasferirlo al di là di molte montagne dalla coppia novella.
Quando l’effetto soporifero prese a dissolversi, Slut cominciò a riscuotersi e, avvertendo una presenza al suo fianco, cominciò a tastare con la mano per afferrare l’ammennicolo di Var e dargli una vigorosa zangolata, onde approntare la gustosa bevanda di cui era divenuto così goloso.
Tasta che ti tasta, però, non solo non trovò l’agognato cannello, ma si trovò d’un tratto ad affondare il dito come una fessura molliccia e bagnata.
“Uhi!”, fece stupito, spalancando gli occhi e balzando a sedere.
Quello che vide fu a dir poco sconvolgente: accanto a lui era disteso non il familiare Var, ma qualcos’altro, simile a Var per molti aspetti, ma con due cosi tondi e mollicci sul petto e senza niente fa le gambe… a parte un cespuglio boccoluto, che nascondeva tutto.
L’altro essere, che ormai abbiamo capito essere la femmina plasmata dal Creatore perché la specie crescesse e si moltiplicasse, e che per comodità chiameremo Truz, ...