Come iniziò
Data: 06/10/2020,
Categorie:
Etero
Incesti
Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu
... scrutare fin nell’animo di Vaas. -Vaas. Vaas Montenegro.-, rispose lui. -Bene… Vaas. Parlami dei tuoi amici selvaggi.-, disse Hoyt con un sorrisetto. -Cosa mi dai in cambio?-, chiese lui, -Sono stufo di essere il galoppino di turno per chiunque!-. -Oh, beh, se la metti così!-, Hoyt estrasse qualcosa dalla tasca. Una busta di qualcosa. Droga di qualche tipo, forse. Vaas sapeva che gli stranieri a volte usavano roba del genere. I Rakyat la disdegnavano, ritenendo la droga ciò che li abbassava a divenire degli animali senza cervello ma Vaas non si sentiva più molto Rakyat. Era stato un eroe ma non era bastato. Ora forse avrebbe dovuto far capire a Citra la portata del suo errore. -Dimmi ciò che sai… ed é tua. E non solo questa. Vedrai. Grazie a queste, diverrai invincibile.-, disse Hoyt. E Vaas prese a parlare. Hoyt annuì. Prese nota. E, al termine di tutta la conversazione, gli fece togliere le manette. -Ora sei pronto, Vaas. Sai, ci sono alcuni dei miei, gente indisciplinata e incapace che… ragionano più o meno come te. Ora… forse dovrei affidarteli. Forse dovresti avere un tuo esercito, no?-, chiese. Vaas non ci pensò neppure. Annuì sorridendo. -Allora vieni che te li presento.-, disse.
Erano in venti. Gente con abiti casual, devastati dallo sguardo demente, armi a tracolla, tatuaggi da deficenti, espressioni da encefalogramma piatto. Ma a Vaas andavano bene. Avrebbe forgiato quegli idioti nel suo esercito. E avrebbe mostrato a Citra cosa voleva dire perdere. Annuì. -Per ...
... le prossime due notti, svagatevi pure. Ma poi voglio che torni sull’isola a Nord. E che incominci a far capire ai Rakyat da che parte gira il vento.-, disse Hoyt.
Le successive due giornate passarono in un delirio di droga, allucinogeni e sesso che Vaas non sarebbe mai stato in grado di ricomporre. Non che gli importasse. Ricordava di aver posseduto due donne allo stesso tempo. Ricordava di aver bevuto birra a litri. Ricordava di aver sentito la coscienza sprofondare. Tutto ciò che restava era lui, Vaas. E il suo proposito. Per il giorno in cui dovette guidare i suoi, si era rasato i capelli facendosi una cresta, aveva sostituito i jeans con pantaloni militari ed aveva assunto tutt’altra prospettiva delle cose. Ora voleva tutto. E avrebbe avuto tutto! Poi qualcuno, un vecchio glielo disse. Era al bar Crazy Cock e il vecchio doveva essere un rudere che veniva lì ad accorciare la poca vita rimastagli. Cappello floscio in testa, bocca sdentata, perennemente avvinizzito eppure, ancora lucido e spavaldo quanto bastava da apostrofare Vaas. Dopo quasi dieci ininterrotti minuti che Vaas perdeva a poker, il vecchio lo disse. -Follia é fare e rifare la medesima cosa sperando che qualcosa cambi.-, tali parole. Vaas lo fissò. -Scusa?-, chiese. Il vecchio ripeté. E Vaas esplose. Tirò fuori la pistola fornitagli da Hoyt e sparò al vecchio. Credendo che sarebbe finita lì… Invece quelle parole lo avrebbero tormentato per molto tempo ancora.
Vaas e i suoi arrivarono sull’isola a Nord ...