1. Come iniziò


    Data: 06/10/2020, Categorie: Etero Incesti Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu

    ... l’ira di Vaas pareva uno tsunami, un’onda anomala. Citra mise una mano sul pugnale. -Accetta e vattene, Vaas. Non farmelo ripetere.-. Un confine era stato superato, lo capì. Ora, come detto dal vecchio Talmugai, Vaas avrebbe dovuto scegliere. Il giovane scosse il capo. -Io ti amo, Citra. Ti amo! Hai capito?!-, ringhiò lui. -Beh, io no.-, disse lei. Si voltò, lasciando Vaas a fissarla andarsene verso la corte interna del Tempio.
    
    La rabbia di Vaas lo portò a isolarsi. Guardava l’oceano, pensava agli stranieri. E decise. Non poteva avere Citra? Avrebbe avuto tutto il resto! Tutto! Decise. Avrebbe agito.
    
    I mercenari pattugliavano il perimetro. Poi lo videro. Un tizio con una canotta rossa e dei jeans scoloriti. -Ehi? Posso parlarvi un istante?-, chiese. Era fermo appena fuori dal perimetro esterno. -Fermo o apriremo il fuoco!-, esclamò uno dei trooper. -Voglio parlare col vostro capo. Ho parecchia roba da dirgli.-, disse il giovane. -Polsi in avanti, neinte scherzi!-, esclamò uno dei mercenari. Gli infilarono delle manette. -Ehi, non fate scherzi!-, esclamò. -Ma chi? Noi? Mai!-, esclamò un’altro mercenario. Poi girò la presa sull’arma e stordì il giovane. Si svegliò in una cella, frastornato dalla botta ricevuta. Quanto tempo era passato? Non lo sapeva. -Hey!-, urlò, -Voglio parlare col vostro capo!-, esclamò. Niente. Nessuna risposta. Neanche un imprecazione. Solo un dolore alla testa che gli rimbombava dentro. Passò del tempo, forse qualche ora. -Allora?-, chiese una ...
    ... voce. -&egrave lui.-, disse un uomo. La porta si aprì. Vaas era ammanettato e guardò davanti a sé. Un soldato gli puntava addosso una pistola. L’altro uomo invece indossava abiti diversi. Una camicia spiegazzata e sorrideva, forse persino con benevolenza. -Bene. Tu sei uno di quelli che hanno massacrato i miei uomini.-, disse. Vaas non rispose. -Metà dei miei vorrebbe che tu morissi. L’altra metà vorrebbe che tu parlassi. La domanda é: tu cosa vuoi?-, chiese l’uomo. -Sei tu che li guidi, mi pare. Perché non dovresti fare come cazzo ti pare?!-, chiese Vaas. Era esasperato. E stanco. Se non volevano il suo aiuto, allora avrebbe riso in faccia alla morte. -Ah, l’hai sentito, Marc? Dovrei fare come mi pare!-, l’uomo pareva aver apprezzato la battuta. -Il solo motivo per cui non ti ammazzo, brutto idiota é perché si da il caso che tu sia il primo di quei selvaggi che riesco a catturare vivo. Da altri ho saputo poco e niente. Ma tu… Tu puoi fare molto di più. Quindi te lo chiedo di nuovo: cosa vuoi?-. Il tempo parve dilatarsi. Vaas sorrise. -Voglio tutto. Voglio donne, potere, voglio essere… libero.-, disse. -Libero?-, chiese l’uomo. -Libero da…-, Vaas non riuscì a continuare. Non riusciva a dire il suo nome. Anche se avrebbe dovuto. -Libero da qualcuno? E forse vuoi poterlo uccidere, questo qualcuno, eh? Perché, si da il caso che possiamo lavorarci ma prima possiamo presentarci come persone civili.-, disse. -Il mio nome é Hoyt Volker.-, disse. Aveva occhi che parevano capaci di ...
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