Come iniziò
Data: 06/10/2020,
Categorie:
Etero
Incesti
Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu
... fratello… Il più grande guerriero dei Rakyat. SI alzò per abbracciarla ma lei scosse il capo. E lui capì, intuì che ormai qualcosa fosse cambiato. -Vaas… Hai fatto un ottimo lavoro.-, disse. Lui sorrise. Fiero e lieto ma conscio che ora tutto sarebbe cambiato.
I mercenari sbarcarono sulla spiaggia, erano un ventina. Il doppio del contingente precendente ed erano guidati da un comandante che godeva della massima fiducia di Hoyt. Montarono il campo e attesero ulteriori istruzioni.
Vaas imprecò. Citra era divenuta inavvicinabile. Erano due giorni che non la vedeva. Non gli avevano ancora elargito il Tatau. Ma lui sentiva che non gli interessava. Si mise in cammino.
Citra sospirò. Era la Talmugai, la leader indiscussa della tribù. Alla fine aveva il potere che aveva sognato, che le era stato promesso. E uccidere era stato facile, inebriante. Proprio come lei già sapeva. -Vaas dov’é?-, chiese a un guerriero. -è andato nella giungla.-, disse. Lei annuì. Tanto meglio per ora. -Come ti chiami, guerriero?-, chiese lei. -Marius.-, disse lui. La Talmugai sorrise. -Ti piaccio, Marius?-, chiese. -Sei splendida.-, disse. Citra annuì. Anche lui era decisamente bello. Sì, decise, lo voleva. -Ma…-, sussurrò Marius, Citra si avvicinò. -Sei un guerriero. Trapassami con la tua spada.-, disse lei. Lui sorrise. La baciò e lei sentì che lo voleva. Lo fece distendere e s’impalò su di lui.
Vaas attraversò la giungla. Uccise cinghiali a pugnalate e sfuggì a un leopardo. Poi li ...
... vide. Per un istante pensò di sbagliarsi. Lo sperò. Ma c’erano ed era inutile negarlo. Gli stranieri erano tornati. Scacciò il desiderio di affrontarli e fece marcia indietro. Tornò verso casa.
Citra godette. Quante volte era venuto lui? Quante volte lei? Tante. Eppure ancora ne voleva. Marius sospirò, distendendosi accanto a lei. -è stato un onore.-, disse. -Lo sarà di nuovo.-, replicò la givoane. Poi lo sentì. Scalpaccio di passi. Si affrettò a rimettersi addosso gli abiti e Marius fece lo stesso. Un istante dopo che si furono rivestiti, Vaas entrò. -Abbiamo provato a fermarlo.-, dissero le guardie. Vaas gratificò di uno sguardo strano Marius. Citra si chiese se avesse capito. Probabilmene sì. -Dimmi, Vaas.-, disse. -Gli stranieri… Sono tornati.-, disse lui. Lei annuì. -Lo immaginavo. Torneranno sempre.-, disse. -E noi li combatteremo.-, disse Vaas. Citra sorrise. Sì, li avrebbero combattuti. Vaas meritava una ricompensa. -Lasciateci.-, disse alle guardie. Sparirono. -So che sei stata con lui.-, disse Vaas. Sembrava deluso, infuriato. Citra gli sorrise. -è solo un trastullo.-, disse. -Credevo mi amassi!-, esclamò Vaas. -Io ti amo, come un fratello.-, ribatté lei. -Non mi sembra sia stato così qualche notte fa!-, esclamò il giovane. S’indicò la cicatrice. -Questa me la sono fatta per te! Non conta un cazzo?!-, chiese. Rabbia. Pura. Citra ne fu travolta. -Quello che speri non accadrà, Vaas. Accetta che ciò che é stato é stato e vai avanti.-, disse. -MI RIFIUTO!-, ...