Come iniziò
Data: 06/10/2020,
Categorie:
Etero
Incesti
Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu
Il giovane guerriero guardò la preda, l’arco teso nella sua mano. Scoccò la freccia, centrando il cinghiale al collo. L’animale morì dopo qualche istante. Il giovane rese grazie agli déi per quel dono. Caricatoselo in spalla tornò verso il campo. Il giovane vestiva dei pantaloni usurati e lisi, in testa aveva una zazzera nera arruffata e degli occhi vispi e feroci. Come tutti, era figlio dell’isola. Fin da piccolo aveva affrontato malattie e bestie feroci, come tutti loro. I Rakyat erano sopravvissuti, passando inosservati lungo l’arco della storia umana. -Alla buon’ora!-, esclamò una voce femminile. La voce apparteneva a una giovane. Poco più giovane di lui. Capelli lunghi, gambe scultoree, un seno in crescita e un’espressione canzonatoria in viso. -è stata dura trovarlo.-, protestò il guerriero. -Devi ascoltare la Giungla. La Via del Guerriero prevede che tu lo faccia, Vaas.-, disse lei. -Non so se sarò capace da solo, sorella..-, disse lui. -Dovrai riuscirci.-, disse la giovane. Lui annuì. Ce l’avrebbe fatta.
Il suo rapporto con sua sorella era… bizzarro. Lui lo sapeva bene. Avevano ucciso insieme i primi animali, a dodici anni. Citra, così si chiamava, era particolare. I sacerdoti anziani parlavano di lei come di un’eletta. Vaas invece… lui era solo un guerriero, neanche molto bravo in quel che faceva. “Ma migliorerò. Lo prometto!”. Sapeva anche perché. Per amore di sua sorella. Non l’amore fraterno, no. Lui provava qualcosa per lei. Lo aveva scoperto a sedici ...
... anni, quando l’aveva vista fare il bagno nuda. Ma lei pareva inavvicinabile. “Farò tutto quello che dovrò per averti!”, si era ripromesso. Ancora non immaginava quanto in là quelle parole lo avrebbero spinto.
Il Tempio era chiuso ai più. Solo i guerrieri ne conoscevano la corte interna. L’esterno aveva visto i secoli passare. Era in rovina ma manteneva una tale espressione di potenza da non apparire diroccato. -Citra! In te vedo i segni del comando!-, esclamò il vecchio sacerdote accarezzandole la schiena. Lei sorrise fiera. -Stranieri sono giunti sull’isola a sud. Come sai non é bene. Quest’isola é nostra e nostra soltanto!-, proruppe il sacerdote. Tossì. Ma riprese presto il controllo. Citra ascoltava. E basta. -Vanno sterminati! Così come i miei padri sterminarono gli stranieri venuti dall’Europa e io sterminai i diavoli giapponesi e gli americani che osarono calpestare il nostro sacro suolo!-, esclamò. Citra ascoltava, senza parlare. Il vecchio sorrise. -So che non vedrò la fine dell’inverno.-, disse il vecchio, -E ormai tu sei divenuta una donna. Pronta a prendere il mio posto. Citra, Talmugai dei Rakyat!-. -Cosa desideri che faccia?-, chiese Citra. -Tuo fratello… Vaas. Io vedo su di lui stelle infauste. Giunge il tempo in cui dovrà scegliere.-, disse. Citra annuì. Suo fratello. Un giovane guerriero ma ancora così… insicuro. -Saprò motivarlo.-, disse lei. -Lo saprai? Io vedo su di te stelle diverse. Uomini verranno. Alcuni abbracceranno i nostri usi e il nostro credo. ...