1. Luoghi


    Data: 04/10/2020, Categorie: Sentimentali Autore: Ambiguo, Fonte: EroticiRacconti

    ... maliziosi, si volta per attendere Giulia: scende lentamente, un passo davanti all'altro, quasi in punta di piedi, come chi sa d'avere delle gambe meravigliose.
    
    Per togliere subito ogni dubbio, Giulia saluta tutti abbracciata al fianco di Luca.
    
    Okay, noi si va a farci una birra all'agriturismo, venite anche voi o volete trombare ancora?
    
    Scoppia una cagnara divertente in cui tutti gridano e ridono, ma infine si rimettono in marcia. Giulia lo prende per mano mentre chiacchiera con la sua amica; gli ha passato qualcosa. Senza farsi notare Luca guarda cos'è: gli slip bianchi appallottolati. Finge siano un fazzoletto, li annusa e l'infila in tasca.
    
    Sui tavolacci di legno rugoso, davanti alla locanda, si sono fatti portare anche piatti di salumi e formaggi. Il sole è tiepido, l'aria fresca e gli amici pieni di racconti: hanno visto una volpe. E l'aquila.
    
    Luca è felice come un topo nel formaggio, ma soffre come uno scemo quando Giulia parla con qualcun altro. Lei lo sa, la inorgoglisce sentirlo geloso, e lo tiene sulle spine per poi tranquillizzarlo con la mano sotto il tavolo od un bacetto improvviso.
    
    “Non te li ridò più i boxer.” Lo confonde e, invece di baciarlo, gli ficca una fetta di salame in bocca. Luca vorrebbe toccarla sotto il tavolo, gliela sfiora anche, ma teme di non potersi trattenere. Ce l'ha seduta ...
    ... accanto senza mutandine, non ci fosse nessuno la ribalterebbe su quel tavolo e la sentirebbe ancora mormorare 'ti amo'.
    
    Si comincia a parlare che è ora d'andarsene e ci si promettono altre gite, su altri monti: oggi sono stati fortunati, un tempo magnifico!
    
    Luca pensa quanto sarebbe meraviglioso quell'alberghetto in tre giorni di pioggia.
    
    Giulia è sovrappensiero: “Eppure qui dev'essere bello anche quando piove.”
    
    Il vento serale li scopre sulla via del ritorno e l'investe di schiena, come un amico ritardatario: solo un brivido alle spalle che la fa stringere a Luca.
    
    Poi si volta e soffia sul crinale fino al vecchio larice: “Raccontami di quella ragazza.”
    
    Il vecchio larice ha tutto impresso nella linfa, ma ha bisogno di tempo, olto tempo, per raccontare: uno scricchiolio della roccia fra le radici, un ramo secco che cade, una piccola pigna che s'apre e lascia volare i semi, il fruscio dei rami spogli, un tarlo che scava...
    
    Sono almeno trent'anni che il vento, prima del tramonto, risale sulla terrazza per ascoltare il racconto del larice.
    
    La roccia, il fiore, il sogno.
    
    -
    
    'Questo, per me, è il più bello e più triste paesaggio del mondo. … Guardate attentamente questo paesaggio, per essere sicuri di riconoscerlo se viaggerete un giorno in Africa, nel deserto.'
    
    A. de Saint-Exupéry: Le Petit Prince 
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