1. Luoghi


    Data: 04/10/2020, Categorie: Sentimentali Autore: Ambiguo, Fonte: EroticiRacconti

    Non cercatela, non esiste la mia valle. Reali sono i nomi, bellissimi ed evocativi, di monti, alpeggi, laghi e torrenti.
    
    La raggiungete facilmente, chiunque può darvi indicazioni, ed è segnata sulla vostra cartina, quella vecchia ed ingiallita, con i fogli secchi che si tagliano aprendola ed i bordi deformati da un lontano viaggio, quando un acquazzone improvviso vi ha fatto correre allegri e rifugiare in una locanda.
    
    Voi, però, su questa cartina ci troverete altro: una spiaggia con uno scoglio rosso proteso sull'acqua, o il deserto, o il profumo di arancini della tavolata sotto l'uva del pergolato, o il ponticello sulla roggia sotto il bosco, o ancora la notte estiva sulla terrazza di Capoliveri o il sabato pomeriggio alla Galleria di Milano.
    
    Vi scoprirete luoghi solo vostri.
    
    Siamo sulle Alpi Occidentali. Sull'alto territorio percorso dai pensieri, dove la linea più breve che unisce due baite è un'onda disegnata su dossi e prati verdi, dove le distanze si misurano in minuti ed ore ed il tempo sospinge le nuvole lente.
    
    Qui nella conca, sotto il cielo ritagliato dalle cime, richiamati dal campanaccio di una mucca o trattenuti da un improvviso profumo d'erba bagnata, si cammina fra rocce che germogliano in preziosi fiori e la fantasia, leggera, solletica la felicità.
    
    L'alpe si raggiunge a piedi o in fuoristrada, per una bella salita.
    
    Il primo incontro è con una stupenda baita walser: le pietre dei muri, schegge di montagna, sono incorniciate da travi nere ...
    ... che ne sopportano il peso con pazienza, come gli antichi larici le tempeste invernali. Non è stata costruita, è sorta da questa terra.
    
    Fermi, di fronte ad essa dopo l'impegnativa camminata, si ha l’impressione d'avvertire attraverso un formicolio alle gambe il sommovimento della crosta terrestre che si è gonfiata sotto i nostri piedi, sollevando dal fondo dell’oceano fenomenali masse di roccia, ed ha formato l’arco alpino in sessanta milioni di anni e che, in una scintilla di tempo, ha generato questo meraviglioso fungo, confuso fra gli altri massi erratici.
    
    Il nastro di terra battuta con un’ansa ne sfiora l’ampia facciata illuminata da fiori accecanti al balcone, supera la legnaia e piega nuovamente dietro la baita per mantenersi alto sulla cresta di un lieve dosso che risale il torrente e s’allunga mollemente verso il paesino là in fondo; ai suoi piedi l’acqua grigia si ribella nel letto troppo stretto, spinge rabbiosa contro i sassi, li scavalca schiaffeggiandoli, si rincorre graffiando le rive e spruzza gocce gelate sui ciuffi di sassifraga, ma in un paio di larghe anse si distende trasparente sui ciottoli.
    
    Il pascolo verde, punteggiato da massi e larici grigi, è tutt'attorno noi e il respiro abbraccia l'intera conca. Lo sguardo invece tenta d'abbracciare la montagna che pare risalire direttamente dall'alpe con gradoni imponenti e pareti verticali.
    
    È un monte maschio, poderoso nei volumi, pesante di milioni di tonnellate di ghiaccio e granito, scheggiato in ...
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