1. Luoghi


    Data: 04/10/2020, Categorie: Sentimentali Autore: Ambiguo, Fonte: EroticiRacconti

    ... il volto di Giulia che vuole osservare. Tiene gli occhi chiusi, il viso rilassato, e le goccioline le imperlano le ciglia. Le labbra sono umide. Luca le bacia con la delicatezza d'un sussurro.
    
    “Scusami... sei bellissima.”
    
    Giulia si rialza incerta sulla roccia scivolosa, ha il volto serio. Si scosta in punta e gli fa cenno di passare per primo; non appena ce l'ha davanti gli dà una pacca leggera sul sedere: “Andiamo l sole, ad asciugarci, siamo fradici.”
    
    Si cambia maglietta da seduta, dando le spalle, e si stende accanto a Luca che è rimasto a torso nudo.
    
    Lui non chiude gli occhi, l'erba secca e gli aghi di larice sotto la schiena lo tengono vigile, osserva i rami radiografati dalla luce intensa e si perde nell'azzurro; medita sul nulla, fantastica sulle lente metamorfosi delle nuvole bioccose e segue la scia di quell'aereo altissimo, invisibile, forse diretto a Parigi.
    
    Una grossa formica sta disperatamente trasportando un legnetto tra i grovigli della sua foresta; dei grilli gli saltano sulle gambe ed assaggiano i peli mordicchiandoli; una farfalla azzurra si deposita sul dorso della mano e dispiega le ali. L'avvicina lentamente al viso per osservarla; la mano profuma di resina e crema solare.
    
    “Che bella! Non farla scappare!... Guarda, ti sta succhiando la pelle.”
    
    “Non dovrei dirtelo, ma questa è una farfalla stercoraria... ne trovi centinaia sulle merde di vacca.”
    
    A Giulia s'illuminano gli occhi. “Scemo!” ed il bacetto improvviso fa volare la ...
    ... farfalla.
    
    Rotola su sé stessa ed a pancia in giù gli indica un fiore: “E questo cos'è, tu che sai tutto?... No, attento a non schiacciarlo!”
    
    Il fiorellino minuto ha lo stelo dritto e sottilissimo e la corolla ad ombrello rivolta verso il basso. “È una soldanella viola.”
    
    “È un amore.”
    
    “Vieni, conosco un posto per mangiare.”
    
    Giulia si risveglia ubbidiente e si rimette gli scarponcini. È subito pronta e segue Luca sul sentiero che riattraversa l'alpe; con lui non teme le vipere.
    
    In breve tempo sono nella penombra di un bosco resinoso; la salita è facile e lei si sente felice, sente che potrebbe incontrare uno gnomo. D'improvviso sbucano in una terrazza sull'alpe, al sole, su un masso a strapiombo.
    
    Un vecchio larice, alto e logoro, con la corteccia coperta di cicatrici e pochi rami aperti nella direzione del vento, è aggrappato alla roccia con le radici contorte.
    
    Giulia è incantata, ne carezza con una mano il tronco mentre finge di contare le mucche giù nel pascolo.
    
    “Qui, se vogliamo, c'è anche l'ombra.” Le indica un fazzoletto di prato al riparo.
    
    I pollici infilati nelle cinghie dello zaino, Giulia gli va addosso a testa bassa contro lo sterno. Luca l'abbraccia sorpreso, poi lentamente le sgancia lo zaino lasciandolo cadere dietro e sente i seni schiacciati contro il suo petto. Le mani tremano sull'incavo dei fianchi; indecise risalgono sotto la maglietta, sulla pelle tremante, e scendono sui glutei, sui calzoncini tesi. Le labbra si trovano senza cercarsi ...